Mattia Bianucci - Personal Trainer Running - Alessandria,Valenza,Casale, Novi Ligure

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martedì 15 agosto 2017

Il fastidioso percorso verso la competenza

Buon Ferragosto amici e amiche sportivi!

Ospito sul mio blog un ottimo editoriale del Prof. Pierluigi De Pascalis, responsabile della formazione di Non Solo Fitness. Meditate gente... meditate...


Non urlare quanto sei bravo: dimostralo, le competenze sono l'unico strumento per essere dei professionisti , anche se per molti la strada per acquisirle sembra fastidiosa come un acquazzone!


Siamo ad agosto ma vi chiedo di fare uno sforzo, immaginate di essere in piena notte lungo una strada con pochi lampioni e una pioggia battente che non accenna a voler diminuire. L'istinto di rifugiarsi sotto un portone è immediato, una pioggia battente è davvero fastidiosa e ogni nuova goccia non fa che aumentare il disagio. Ora però fermatevi a pensare alle più belle scene d'amore, quelle cinematografiche, da Audrey Hepburn e George Peppard in Colazione da Tiffany a Gwyneth Paltrow e Ethan Hawke in Paradiso perduto, passando per Mickey Rourke e Kim Basinger in 9 settimane e mezzo, e decine di altri frame che ci hanno emozionato, e ci hanno emozionato grazie alla pioggia, che da elemento fastidioso diventa una cornice passionale, l'evidenziatore del pathos! Il medesimo elemento, la pioggia, con connotati distanti e diametralmente opposti.

La pioggia è un po' come la cultura, come la conoscenza. Molti ne sembrano infastiditi, al minimo accenno scappano e cercano conforto al riparo di un balcone perdendosi le emozioni di un bacio per il timore di un raffreddore.
Ne incontro in continuazione e ovunque, nei meeting, nei corsi e alle lezioni, persone impermeabili al confronto, ogni volta che gli si prova a spiegare un concetto si trincerano sotto il loro bel riparo costruito e rappresentato in modo instabile da frasi come "io l'ho fatto e funziona", "la teoria è una cosa, la pratica un'altra", "l'ho visto fare a un campione", "lo ha detto tizio, quindi è vero".
Una triste esistenza trascorsa a fuggire dai concetti e dalle evidenze scientifiche come farebbe un bambino con le dita nelle orecchie intento a urlare "lalalalalala" per non sentire gli altri, inconsapevole che non sta allontanando nulla e nessuno ma si sta isolando in un mondo che non esiste.

Se questa appare una condizione amara ce n'è una anche peggiore: quella di chi si fa scudo dietro un singolo libro letto, o dietro un titolo di studio che ha lo stesso valore del foglio di carta che lo certifica, uno strumento insufficiente per ripararsi ma brutto quanto basta per non rischiare di essere travolti da una emozione. Persone che non padroneggiano davvero i concetti, ma non vogliono retrocedere rispetto a punti di vista astrusi e si difendono con un feticcio inutile, una coperta di Linus che è inevitabilmente sempre troppo corta.
Siate permeabili alla cultura, al confronto e al cambiamento, anche se le prime gocce sembrano fastidiose, anche se il gelo di ogni singola acquisizione sembra devastare il caldo tepore dell'ignoranza stratificata e rischia di far crollare ogni ipotetica certezza.


Le persone hanno una pigrizia intellettiva anche peggiore di quella fisica, non hanno voglia di comprendere, preferiscono fidarsi, e per fidarsi scelgono chi racconta le cose che vogliono sentirsi dire, e nel modo in cui vogliono sentirsele dire, senza rendersi conto che non solo questo atteggiamento non produrrà alcuna crescita, ma li renderà facilmente manipolabili.
Meno ne sanno, meno hanno investito in cultura, più li trovi arroccati e lamentosi, pronti a dare la colpa al resto del mondo per i loro fallimenti e la loro genialità incompresa.

La conoscenza non solo rende liberi, ma resta anche l'unico modo per essere dei leader e dei professionisti consapevoli e apprezzati nel proprio ambito professionale. Nel mondo reale contano le competenze, e il settore del fitness non fa eccezione. Competenze che dovrebbero essere superiori a quelle del "palestrato medio", perchè un amico con un briciolo di passione ce l'hanno tutti, e se questo è palesemente più esperto, non siete competitivi e non sarete mai dei professionisti.
È del tutto inutile provare a darsi un tono dietro denominazioni professionali astruse e incomprensibili, occorre che vi facciate capire, poichè non sono gli altri a doversi sforzare di farlo. Non è una denominazione professionale rassicurante a poter colmare la consapevolezza di non avere una solida base professionale.

Iniziate a seguire i consigli dei professionisti, di chi davvero dimostra e ha dimostrato di realizzare qualcosa nel settore, avrete da imparare molto di più da qualcuno del genere che a fare gruppo con chi fa del lamento una professione!
Non raccontate in giro quanto siete bravi, quanto dovreste essere apprezzati, iniziate a dimostrare il vostro vero valore.
Infine altre due parole voglio spenderle per i tantissimi che ad ogni obiezione rispondono sempre "io l'ho fatto e funziona", come ho avuto modo di dire nell'articolo sui microcarichi questa è una affermazione spiazzante perchè lascia poche possibilità di replica. In linea teorica ciascuno ha fatto qualcosa che, più o meno in buona fede ha funzionato, per questo la scienza non si avvale delle opinioni, o delle singole testimonianze.
"Io l'ho fatto e funziona" è la bandiera bianca del confronto, chi la pronuncia dichiara la resa incondizionata per assenza di argomentazioni.

A presto!

venerdì 11 agosto 2017

StraCarezzano 2017

Buongiorno amici e amiche sportive!

Un'altra prima assoluta per me ieri a Carezzano, infatti non mi ero mai cimentato prima su questo splendido tracciato collinare immerso in un incantevole paesaggio; a volte sembra veramente incredibile il fatto di poter trovare luoghi davvero belli a pochi chilometri di distanza dalla città.

MultiSport Trainers: col mitico Ironman Paolo Zucca
Ieri sera, per la precisione, il punto di ritrovo della gara era collocato a Carezzano Superiore, in cui vi si trovano meno abitanti di quanti fossero gli atleti in gara! I dati registrati: 150 partenti di cui 135 dei quali competitivi. La StraCarezzano è l'ennesimo caso di "gara provinciale" che fa scuola ad eventi molto più blasonati e se vogliamo anche "pompati" a livello social mediatico, caratterizzati da molto sfarzo estetico, sponsorizzazioni rilevanti, costi di iscrizione non inferiori ai 25€ ecc ecc, ma che poi all'atto pratico si rivelano asettici a livello ambientale, scarsi nei ristori e nei riconoscimenti agli atleti; quasi come a voler dire: "l'importante è che tu abbia pagato, il resto passa in secondo piano".

Posso citare l'esempio dei mondiali master "Stellina" di corsa in montagna andati in scena l'anno scorso più o meno in questo periodo; per gli atleti delle Gare Open nessun ristoro previsto a fine gara, una volta presa la medaglia via e andare... praticamente un trattamento che nemmeno nelle Non Competitve.. 
Con 6€ di iscrizione per la StraCarezzano invece, il servizio riservato è stato a livello di mini evento. Prima di tutto il coinvolgimento, la passione e l'entusiasmo chiaramente visibili negli organizzatori che hanno accolto gli atleti davvero calorosamente; successivamente, a fine gara, il Pasta Party non è stato un semplice Pasta Party ma una specie di catering con ogni ben di dio a disposizione. Aggiungiamoci poi l'arietta fresca dei 336m di Carezzano ad accompagnare il bivacco ai tavoli in esterna e potete ben comprendere quanto l'atmosfera fosse al TOP ieri sera!


(Traccia gpx da Genova di corsa)
Ora parliamo un pò del percorso e della gara con l'aiuto del diagramma altimetrico che vedete qua a sinistra. Per essere molto sintetici, s'è trattato di un collinare davvero ben distribuito ed equilibrato, come non ne correvo più da diverso tempo. Fondo 60% sterrato, 40% asfalto, presentava tratti tipici ondulati, i cosiddetti "mangia e bevi" sempre molto ben corribili ma con alcune rampe davvero "severe"; nello specifico tra 1,6 e 1,9 km, tra 3,6 e 4 km, tra 5,3 e 5,5 km e naturalmente i 300m finali che portavano all'arrivo.  
Non sono mai stato uno "scalatore" e negli anni ho dovuto letteralmente costruirmi come podista collinare. Nei primi anni di gare con la casacca SAI, (2003-2004), percorsi del genere mi massacravano letteralmente, principalmente per il fatto che non sapevo come dosare lo sforzo su profili simili, ma soprattutto perché ero allo scuro di quale fosse la tecnica corretta da utilizzare in salita.

Col tempo ho lavorato semplicemente sulla tecnica di corsa; credo infatti che per andare bene in salita non sia tanto determinante allenarsi in collina, sebbene importante, quanto capire la tecnica da usare. Per molti, corsa in piano e collinare sono la stessa cosa in quanto ad approccio di gara, con partenze a razzo in entrambi i casi, ma in gare come Carezzano è un grosso errore e davvero in tantissimi cadono "vittime" dell'acidosi al secondo strappo, perdendo posizioni su posizioni.


Col Campione Univesale Zarrillo
L'approccio che io personalmente uso in queste gare è quello del rilassamento totale e di lucido controllo dei livelli di fatica; non me ne importa assolutamente nulla di quello che fanno gli altri atleti davanti o dietro di me, di solito corro con una pianificazione di gara dopo aver studiato l'altimetria, quasi come se fosse una sorta di "copione". 
Ieri sono venuto su in naturale progressione, gestendomi davvero bene e sono totalmente soddisfatto della mia gara, soprattutto considerando che è il frutto di allenamenti fatti solo in Mountain Bike nell'ultimo periodo, su profili simili.
L'unica piccola sbavatura in gara è stata che ho volato di qualche metro l'ultima svolta a destra che dava sugli 800m finali, dovendo inchiodare di colpo per poi risalire a mantenere la posizione, non ho visto la freccia a terra.
Questo mi ha stracciato un pò le gambe sugli ultimi impegnativi 300m terminali, ma in qualche modo ho tenuto botta! ;) Concludo questa gara di 6,3km in 26':02", secondo nella mia categoria di appartenenza.

In conclusione, la StraCarezzano è una gara che consiglio a tutti; organizzazione al top e accoglienza di notevole qualità per un percorso piuttosto impegnativo ma deliziosamente equilibrato, tutto da gustare, immersi in un paesaggio collinare davvero piacevole.

Per altri reportage sulla gara, foto e classifiche visitate AtleticaNovese e BioCorrendo

A presto! 





lunedì 7 agosto 2017

Aerobica MultiSport

Buona settimana a tutti!

(Una mia tipica sessione di MTB su fondo misto: nel video,  seconda frazione da 1h:20'
completa di un combinato da 3)

Aggiornamento sulla triplice uscita combinata di ieri. 
Vista la tipologia di settimana che abbiamo avuto, caratterizzata da temperature esageratamente elevate e tassi di umidità ridicolmente alti, ieri, ancora una volta, ho pensato che svegliarmi alle 5:30 del mattino fosse la cosa migliore da fare. Trovo infatti che la fascia oraria che va dalle 6:20 fino, diciamo, alle 8:30 al massimo, sia perfetta per allenarsi nel periodo estivo, e sono già molte le sedute che ho svolto nella totale quiete dell'alba domenicale, quando quasi tutti ancora dormono.

Questa è una tattica che paga, giocando di anticipo sulla canicola, l'aria è quasi fresca a quell'ora e l'allenamento risulta piacevole ed efficace.
La triplice sequenza di ieri è stata piuttosto impegnativa in quanto ha visto protagonisti Salto con la corda, Mountain Bike e Nordic Running. Le intensità sono state piuttosto elevate in tutte e tre le frazioni e di fatto, prendendo a prestito un termine prettamente podistico, s'è trattato di un allenamento MultiSport Lungo Svelto (da Crosa Lunga Svelta coniata da Orlando Pizzolato). 

"Impaninare" la Mountain Bike tra salto con la corda e Nordic Running è stato davvero "coraggioso" e ha richiesto un impegno notevole, soprattutto al secondo cambio. Ecco nel dettaglio la tabella di marcia di ieri; potete prenderla come spunto se volete, ed adattarla alle vostre particolari caratteristiche. Col temine Multidisciplina non si intende solo la pratica del triathlon classico che sta diventando molto inflazionato nell'ultimo periodo, quasi quasi modaiolo aggiungerei. Ci sono moltissime combinazioni attuabili oltre il canonico nuoto/bici/corsa e anche molto più "pratiche" da svolgere in allenamento, se vogliamo.

Allenamenti come quello che tra poco riporterò nel dettaglio sono perfetti per triatleti con attitudine incline alla sperimentazione, ma anche a quei podisti che non vogliono vedere la loro struttura muscolo scheletrica usurata e consumata da chilometri su chilometri a piedi.

- 5:30 sveglia e colazione a base di crackers integrali (3 pacchetti) e marmellata (oppure pane secco, fette biscottate). Caffè, succo d'arancia (la sera prima, a cena piatto di pasta). 

- 6:20 Riscaldamento: 10' di esercizi posturali e di mobilità articolare. (Dopo la colazione, aspettare un attimo prima di mettersi in movimento, in modo da avere un margine minimo per digerire, nel frattempo si espletano tutte le "operazioni di toilette", tanto tempo ne abbiamo!)

1^ Frazione - Salto con la corda: Serve come ulteriore riscaldamento. La durata può andare dai 10 ai 15', sono più che sufficienti. In questo frangente ci si concentra sul rilassare il corpo e nell'eseguire un rapido lavoro di gambe ad altissime frequenze, simulando l'azione di corsa. E' importantissimo stare rilassati in quanto alla prima rigidità, soprattutto sulle spalle, ci si "ingambera" immediatamente, il che spesso si traduce in una frustata sulle tibie. La corda allena a dosare lo sforzo e a rimanere sciolti, caratteristiche che servono anche nelle due frazioni successive, soprattutto nella corsa.

2^ Frazione - Mountain Bike: Ci si cambiano le scarpe, si beve un sorso, su il caschetto e via subito in sella. Per chi è della zona di Alessandria, sicuramente conoscerà il Giro del morto per averci fatto allenamenti a piedi o la nota gara di settembre. Ecco, vi dico che questo giro fatto da solo in MTB (13 km scarsi) o integrato in un percorso più esteso è due volte più impegnativo che fatto a piedi, con un susseguirsi di salite dal 7 al 13% niente male. Inseritelo come parte centrale di un tracciato e l'allenamento diventa pazzesco; fondo perfettamente bilanciato tra sterrato e asfalto. 
Appena fuori Alessandria, ci sono molteplici possibilità di sbizzarrirsi in MTB da Pietra Marazzi a Pecetto (vedi video qua sopra) e non solo, ma siccome il GDM è molto conosciuto e ancora ben segnato con frecce a terra e sui pali, provatelo, non ve ne pentirete! 
Ieri sono partito da Alessandria in pedalata sciolta e sono rientrato dopo 1h:05' davvero intensi!

3^ Frazione - Nordic Running: Gambe abbastanza provate dopo la frazione in bici, ero un pò "preoccupato" sulla tenuta che avrei avuto in corsa con gli arti inferiori fariginati. E' una sensazione che tutti i triatleti provano al T2 e ci va qualche centinaio di metri per mettere in moto i meccanismi podistici. Tra l'altro non s'è trattato di corsa libera, ma di Nordic Running che è una "mazzata" se lo si affronta da non perfettamente freschi. Location: Cittadella di Alessandria, obiettivo correre per 30' sui bastioni bassi. Per fare ciò con una certa efficacia ho dovuto rilassarmi completamente, soprattutto nel distretto inferiore e incentrare l'azione molto sul lavoro di braccia.
Così facendo sono riuscito a completare l'intero minutaggio con successo; le braccia portavano e le gambe seguivano, quasi "molli", con un'inclinazione del corpo in avanti accentuata, al fine di sfruttare un pò di spinta gravitazionale (caduta controllata) e core; in pratica è come se avessi fatto sci di fondo sull'erba. 
Unico vero inghippo che ho trovato sul percorso è stato un pitbull libero che voleva giocare coi miei bastoni o coi miei polpacci, dipende dal punto di vista! XD. A cane superato, ho soprasseduto a moralizzare la simpatica padrona, visto il sorrisone che mi ha rivolto XD.

A presto!



venerdì 4 agosto 2017

Running Rope: Il salto con la corsa

Buongiorno amici e amiche sportivi!

Ventilatori e condizionatori a tutta forza! La stanza adibita a studiolo da cui aggiorno il blog è una sauna finlandese, per cui sarò piuttosto rapido. In questo nuovo post tratterò dell'allenamento che ho effettuato ieri, una seduta mirata principalmente al footwork e alla velocità di piedi.

La StraSangiacomo su BioCorrendo
A questi fini, non c'è attrezzo migliore che la corda per saltare, con cui è possibile eseguire tutti i preatletici tipici della corsa oltre che la corsa stessa. Focus della sessione di ieri è stato il cercare di ridurre il tempo di appoggio dei piedi al suolo e questo si è tradotto in un salto con la corda ad intensità e frequenze piuttosto elevate.

Il mio modo di saltare la corda non è tradizionale, ovvero fermi sul posto balzando a piedi uniti per periodi di tempo più o meno prolungati, niente di tutto ciò; io con la corda corro per tutta la stanza, avanti e indietro, da qui il titolo del post Running Rope: il salto con la corsa. Per fare ciò, ovviamente, è necessario disporre di una stanza piuttosto capiente, diversamente si può sempre andare fuori (non oggi che  si sciopa dal caldo XD).

Questo tipo di allenamento, oltre che a migliorare la coordinazione permette di affinare postura e appoggi, soprattutto in riferimento a questi ultimi, correndo con la corda è impossibile andare in overstriding (sovrafalcata con piede che supera la linea delle anche e relativo appoggio errato di tallone, modo in cui corrono il 95% dei podisti) e l'appoggio è sempre di medio-avampiede.
In definitiva si tratta di una tecnica ibrida di allenamento. Così come il Nordic Running è un incrocio tra sci di fondo e corsa, il Salto con la corsa lo è tra salto con la corda e corsa. 

Sul distretto superiore i movimenti rimangono quelli tipici del salto con la corda con tutte le variazioni annesse, mentre i movimenti del distretto inferiore vanno a riprendere il più possibile quelli della corsa. La vera difficoltà di questa tecnica sta nel riuscire ad eseguire il tutto in movimento, nel senso che a differenza del salto con la corda classico, non si sta fermi sul posto ma ci si continua a muovere avanti e indietro.

Ore 20:50, occhiali su... ??? XD
Già solo 15' di esercizio in questo modo, credetemi, sono davvero soddisfacenti. Prossimamente non è detto che non realizzi un video dimostrativo con questo tipo di allenamento.
Per ora vi saluto, vedete di non sciogliervi con questo calore! Stasera avrei dovuto partecipare alla gara di Sezzadio, ma viste le temperature ci rinuncio e mi alleno indoor.

A presto!




giovedì 3 agosto 2017

Prasco: Il commento di Pier Marco Gallo e classifica

"Serata calda, come da meteo. Percorso allungato in parte sul tracciato di alcuni anni fa con piccola parte in buon sterrato. Numeri in linea con quelli dello scorso anno. A detta di molti atleti tracciato di gara davvero impegnativo. Ottima accoglienza e pasta party davvero abbondantissimo. Serata chiusa in allegria. Ottima assistenza anche sul percorso di gara con staffette davanti e ad accompagnare gli ultimi atleti."

Pier Marco Gallo

CLASSIFICA




sabato 29 luglio 2017

Il G.P. del Borgo di Ovada secondo Pier Marco Gallo & Classifica

Ciao a tutti!

Ospito con molto piacere per la prima volta sul blog l'amico, atleta, giudice UISP Pier Marco Gallo, che ci fa un rapido excursus sulla gara andata in scena ieri a Ovada. Buona lettura! :)

"Bella gara e bella serata con ricco pasta party finale. Premiazioni veloci e poi tutti a casa. La gara al maschile è stata davvero combattuta con Saverio Bavosio leggermente superiore agli altri 4/5 atleti giunti sul traguardo nello spazio di pochi secondi. Gara non facile con la salita davvero impegnativa. In campo femminile bella vittoria della sempreverde Susy Scaramucci che ha messo in fila Annalisa Mazarello vera regina del nunero di gare percorse e del sempre elevato livelo di prestazione. Podio completato con Sandra Belleltti che per una manciata di secondi ha....soffiato....il terzo gradino del podio ad una sempre brava e determinata Concetta Graci. Serata non troppo calda e, stranamente senza zanzare" Alla prossima già domani a Rocca Grimalda".

Pier Marco Gallo

CLASSIFICA



Ovada: G.P. del Borgo

Buongiorno amici e amiche sportive!


A pochi metri dallo scollinamento c'è acido lattico; foto di
Fabrizio Reale
Continua il tour delle gare serali in provincia e ieri sera il "giro" ha fatto tappa ad Ovada, località Borgo. La prima cosa immediatamente percepibile giungendo nella cittadina dell'alto Monferrato è stata la piacevole temperatura quasi fresca si potrebbe dire, con tanto di gradevole arietta ad accompagnare. Non è una novità provare queste sensazioni arrivando da una "conca umida" che risponde al nome di Alessandria.

Per il sottoscritto e per l'amico Tiziano Viper Sanna è stata una gara nuova; la zona dell'ovadese regala percorsi qualitativamente eccelsi, potrei affermare senza troppa presunzione tra i più impegnativi in provincia e anche di notevole caratura paesaggistica. Correndo in queste zone ci si mette alla prova con la complessità dei tracciati ma anche con forti atleti dalla vicina Liguria; infatti, essendo questa "terra di confine", in gara ci si ritrova una miscellanea di dialetti liguripiemontesi e belin a go-go! XD XD

Partenza in Strada Sant'Evasio.... suona famigliare? Certo che si! Infatti il ritrovo e la partenza sono esattamente gli stessi della famosissima StraDolcetto, nota "stracciagambe" da poco più di 9 km molto apprezzata in provincia, che di solito si corre a temperature paurosamente elevate. Arriviamo al Campo Sportivo con largo anticipo e ampia possibilità di trovare parcheggio, diversamente da altre occasioni, dove con partenza della gara alle 20:30, abbiamo trovato gente incolonnata al banco iscrizione dalle 17:45!! XD XD Scene epiche!

Il tracciato: 

Tracciato scaricabile su Genova di Corsa gpx

4,7 km complessivi completamente su asfalto, fatta eccezione per 150m di fondo ghiaioso, caratterizzati da una prima parte diciamo da 1,5 km di mangia e bevi corribili a circuito a cui fa seguito una salita abbastanza impegnativa della lunghezza di poco più di 1 km, che culmina a 2870m di gara; questa salita centrale è il vero grattacapo del percorso, dove io sono andato sopra soglia. Sebbene sia partito con un approccio cauto, su questa rampa mi sono ritrovato ad andare in naturale progressione.. Errore, in quanto l'impeto mi ha fatto andare in acidosi tanto da dover marciare per alcuni metri a 150m dal giro di boa con annesso scollinamento.
Nelle poche decine di metri di marcia ad ampie falcate ho perso qualcosa come 6 posizioni prima di scollinare;  Recupero reattività in discesa e letteralmente mi fiondo giù per i 1700m rimanenti, focus totale sul riguadagnare qualche posizione, sebbene il piede destro non mi stia affatto aiutando. Delle 6 posizioni perse in salita riesco a recuperarne 3 lungo la discesa a gas spalancato, che avrebbero potuto diventare anche 5 se avessi avuto ancora 200 m di gara a disposizione, ma va bene così, ho saputo reagire bene.

Defaticamento col Viper. Foto di Ennio Gattorna
Nota del tutto personale: la seduta di allenamento in corsa libera di mercoledi, col senno di poi non è stata ottimale per i miei piedi; rispetto alle ultime tabelle del periodo, praticamente al 99% MultiSport + 1 gara serale di corsa, è bastato inserire solo una sessione di corsa tradizionale in più per mettere i miei piedi in evidente difficoltà. Devo fare un passo indietro :)

Questa volta, salvo la gara in 17':54" su un tracciato molto meno impegnativo rispetto al Giro delle frazioni di Silvano d'Orba dalle caratteristiche piuttosto simili, che avevo però saputo gestire molto meglio, soprattutto sulle salite ben più ardue rispetto a ieri. Ma ogni gara è a se.
Le danze terminano con le premiazioni e un tipico pasta party come da tradizione estiva. Organizzazione essenziale ma estremamente funzionale, che nonostante lo scarsissima vetrina mediatica ricevuta, ha saputo richiamare circa 96 atleti all'evento.

Per altre foto e commenti alla gara vi rimando al sito dell'Atletica Novese

A presto!