Mattia Bianucci - Personal Trainer Running - Alessandria,Valenza,Casale, Novi Ligure

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domenica 1 dicembre 2019

Come evitare l'USURA fisica e MENTALE in allenamento (Running & Multisport)

Nel nuovo video rispondo ad una domanda che mi è stata posta di recente: "Come si evita l'usura fisica e mentale data da una routine continuativa di allenamento?" Questo discorso può interessare una moltitudine di sport, non solo la corsa.

Ecco allora che il termini VARIETA' e SPERIMENTAZIONE rappresentano la chiave per mantenersi sempre il più possibile freschi e motivati nell'affrontare gli allenamenti! E spesso i due concetti si sintetizzano in due parole: MultiSport Training.



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**Mattia Bianucci - Personal Trainer ONLINE e Istruttore di Corsa Naturale **- Alessandria e Novi Ligure

lunedì 25 novembre 2019

i benefici nel velocizzare i ritmi di corsa durante il RECUPERO TRA RIPETUTE e allenamento intervallato


La maggior parte dei runners e degli allenatori tende a concentrarsi esclusivamente sulle porzioni veloci di un allenamento ad intervalli o ripetute, ponendo poca enfasi e importanza al periodo di recupero tra ripetute stesse. In altre parole, i dettami degli allenamenti intervallati indicheranno spesso la precisa durata e l'intensità (o passo) per le ripetute veloci (ad esempio “8 X 400m a ritmo gara sui 5 km) ma raramente la durata o la distanza degli intervalli di recupero (ad esempio “1 minuto di recupero” o “200m jog”).

L'autore durante un
riscaldamento
Da ciò ne consegue che gli intervalli di recupero siano spesso sottovalutati – un periodo di pausa durante il quale, per molti, l'intensità è irrilevante. Ma ad ogni modo, riconcendrandosi sulla porzione di recupero degli allenamenti intervallati, i runners posso ottenere una gamma più ampia di benefici; in particolare, quando l'intensità del periodo di recupero viene considerata in aggiunta alla durata, possiamo drasticamente alterare gli effetti allenanti di una sessione.

Quando si considera un programma di allenamento, il più delle volte la gente è concentrata esclusivamente sulla velocità e sulla durata della ripetuta, mentre la porzione di recupero viene pressoché trascurata; questo tuttavia è un errore, in quanto il modo con cui gestite la fase di recupero può dettare in maniera netta il feeling o la buona resa della ripetuta (nel segmento veloce successivo). Potrete così gestire lo “stress” e la risposta a tale stress, andando appunto a “manipolare” nient'altro che la fase di recupero.

La chiave nel rivalutare le fasi di recupero attivo sta nel visualizzarle ed interpretarle non come un periodo di riposo, ma piuttosto come un “galleggiamento” o, se preferite, una “fluttuazione” - ad un passo aerobico di qualità che sia un pochino più lento di un tipico ritmo “medio” ma certamente più veloce di un ritmo da “jogging”. Gli allenamenti con rapidi intervalli di recupero offrono un'ampia gamma di benefici per i podisti di tutte le distanze, dai novizi agli elite, dai mezzofondisti agli ultramaratoneti.
Quanto veloce dovrebbe essere corsa una prova ripetuta o un intervallo? Alla miglior velocità che siate in grado di mantenere mentre contemporaneamente riuscite anche gestire la fase di recupero ad un buon passo brillante e svelto e non un semplice jogging (o peggio ancora camminando). Così facendo possiamo imparare presto come gestirci al meglio nella fase di sforzo intenso e allo stesso tempo essere in grado di recuperare ad un buon passo aerobico di qualità.

Per dirla in termini semplici, durante le fasi di recupero non si spinge troppo forte, ma è sufficiente correre ad un buon ritmo svelto e brillante, poco più lento di un passo maratona (es. per un maratoneta che viaggi alla media di 4':15'', nelle ripetute sui 1000 potrebbe verosimilmente tenere un passo di 3':45-50''/km con una porzione di recupero attivo [diciamo di 3 minuti] sia al ritmo gara di riferimento, che 5 o 6'' più lento), questo è il ritmo giusto (o livello di sforzo) da ricercare nel recupero.

Il concetto di recupero in “galleggiamento” o “fluttuazione” non è nuovo, ma è sotto-utilizzato in larga scala da molti allenatori e atleti. Coach di caratura internazionale, negli anni, hanno attuato alcune variazioni sul tema per un certo periodo di tempo.
Un “pioniere” del recupero attivo in galleggiamento è il Coach australiano della University of Queensland, Pat Clohessy, che collaborò per anni con l'ex detentore del record mondiale di maratona, Rob “Deek” de Castella. Clohessy utilizzava a cadenza regolare una sessione di 8 X 400m con 200m di recupero in “galleggiamento” nella preparazione di Deek, di altri atleti e durante la formazione degli allenatori. In questa sessione, in inglese definita “Aussie Quarters”, de Castella correva i “galleggiamenti” abbastanza velocemente da riuscire a completare 3 miglia in circa 14 minuti, arrivando quasi a sfiorare la sua soglia anaerobica.

Steve Moneghetti
Sulla stessa falsariga, il grande Australiano Steve Moneghetti – un maratoneta da 2h:08' e medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali – co-creò una sessione di allenamento ora conosciuta come “Mona” Fartlek. Tale allenamento consiste in ripetute veloci da 2 X 90''- 4 X 60'' – 4 X 30'' – 4 X 15'', tutte con egual recupero, appunto in “galleggiamento”. Il passo di Moneghetti variava di circa 30 secondi a miglio tra segmenti veloci e segmenti in “fluttuazione”. “Ero solito cavalcare la mia soglia anaerobica (appena al di sopra nei segmenti veloci e appena al di sotto nei “galleggiamenti”), che è un allenamento ideale proprio per innalzare la soglia – spiega Moneghetti”.

Anche Renato Canova, allenatore di fama mondiale specializzato in maratona è un promotore dei recuperi “svelti”. Un lavoro come 3 X 3-5 miglia a passo maratona è altamente gara-specifico a causa del volume di corsa a ritmo gara, ma Canova ne migliora sensibilmente i benefici, prescrivendo un segmento di recupero attivo “svelto” da un miglio ad un ritmo di 15-30 secondi più lento del passo maratona.

E QUINDI?

Rapidi intervalli di recupero aiutano i podisti ad imparare a gestire meglio i “sottoprodotti” della fatica (Lactate Shuttle). Con un breve recupero in “galleggiamento” dovete essere in grado di gestirvi al meglio gli stati di fatica, correndo ancora ad un buon ritmo aerobico - e questo è di estremo beneficio per chi voglia concentrarsi su distanze tra i 5 e 10 km.
Lo scopo è quello di insegnare al corpo a smaltire attivamente il lattato ematico prodotto mentre si corre e ciò e possibile farlo... solo correndo! E NON STANDO FERMI IN PIEDI O CAMMINANDO per tot minuti, in quanto fisiologicamente è inutile.

“Mescolare” assieme differenti ritmi di lavoro in una singola sessione di allenamento ci consente di targettizzare differenti capacità. Citando gli “Aussie Quarters” di Pat Clohessy come esempio, possiamo notare come essi svolgano un ruolo di “mantenimento aerobico”, dato che l'allenamento sfiora un ritmo di soglia anaerobica – così com'è altresì vero che siano più specifici per eventi di mezzofondo a causa del passo più elevato con cui vengono interpretati e il ritmo irregolare e discontinuo. In altre parole, i 400m possono essere più specifici per distanze come i 10km e le gare più brevi rispetto alle corse in accelerazione (o progressivi), tuttavia offrono molti benefici aerobici simili. E' un ottimo modo per fare pratica con lievi cambi di ritmo in corsa, una grande dote da acquisire in proiezione gara.

Segmenti di rapido recupero durante l'allenamento intervallato permettono al podista di rimanere sempre in controllo dell'intensità generale di esercizio, andando ad evitare di spingere troppo forte nei segmenti veloci, in quanto “alta intensità” significa anche “alti rischi” (di infortunarsi e bruciarsi). Per i novizi che stanno ancora sviluppando la loro sensibilità ai ritmi di allenamento, questa tipologia di lavoro è molto importante, in quanto ci consente di migliorare progressivamente la nostra capacità di gestire ritmi via via più intensi e la qualità generale delle nostre corse in modo più sicuro.

Imparare a recuperare ad un passo più svelto può essere vitale per superare le fasi di crisi a proprio vantaggio durante una maratona o ultra-maratona; sviluppando infatti la capacità di sentirci bene correndo 15-20 secondi più lentamente del ritmo maratona nel bel mezzo di una sessione di allenamento, avremo una potente “arma” da utilizzare poi quando saremo in gara. Costruire questa abilità può fare la differenza (sia dal punto di vista psicologico che fisiologico) tra il gestirsi bene e finire forte, o ritrovarsi ad un certo punto a trascinarsi correndo dei “positive splits” piuttosto che dei “negative splits” (progressione sul finale).

E per concludere, lavori di ripetute con recuperi rapidi sono facilmente personalizzabili ad una vasta gamma di tipologie di fondo e ambiente – sia che ci si alleni a sensazione o a medie predefinite; queste sessioni possono essere svolte indifferentemente in pista, su strada o tracciati campestri.




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mercoledì 20 novembre 2019

Allenamento con i PESI per la CORSA


Nel PODCAST #14 - Le differenti combinazioni di pesi e ripetizioni agevolano diversi tipi di benefici. Questo è possibile osservarlo chiaramente prendendo in considerazione tre programmi di allenamento con i pesi che vedremo assieme..

In definitiva, l'allenamento coi pesi può essere orientato alla pura costruzione della forza, come nel caso della ginnastica isometrica, oppure alla mera costruzione di forza e resistenza. Ma come fare per trovare il proprio equilibrio ottimale?

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martedì 12 novembre 2019

Come PREVENIRE gli INFORTUNI nel Running (Tecnica di Corsa & MultiSport)

Agire sul miglioramento della Tecnica di Corsa, sull'allineamento posturale e sull'appoggio dei piedi ancora prima di cominciare un programma di allenamento - oltre a consentire all'atleta di raggiungere migliori performance con un livello di sforzo molto più "economico", può anche essere la chiave per evitare numerosi infortuni tipici, strettamente correlati alla Corsa e ad una tecnica scorretta.

La maggior parte degli infortuni nel Running coinvolge la zona dal ginocchio in giù.. per quale ragione? in questo video/presentazione vi illustro come lavoro io a questo proposito, su cosa metto maggior enfasi in un programma di allenamento e come dicipline quali il Nordic Walking Sportivo, Il Nordic Running e il salto con la corda possano essere degli egregi "correttori posturali".

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mercoledì 9 ottobre 2019

IL DEALLENAMENTO (La perdita della Condizione Atletica - Detraining)


NEL NUOVO PODCAST #11

Il Deallenamento è quel fenomeno di graduale perdita della condizione atletica e degli adattamenti prestativi dovuta ad un periodo più o meno lungo di inattività. Tuttavia è necessario fare importanti precisazioni sul QUANDO bisogna iniziare a "preoccuparsi" in questo senso e quando invece bisogna rimanere tranquilli. 

In questo undicesimo podcast andiamo a vedere assieme tutto questo e, inoltre, vi darò una pratica e funzionale linea guida da integrare a completamento del programma di allenamento che state seguendo. Tutte info 👉GRATUITE👈 che molto raramente vi vengono spiegate.. :D



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giovedì 3 ottobre 2019

Elementi per la buona riuscita di un PROGRAMMA DI ALLENAMENTO

NEL NUOVO VIDEO! 
Ci sono molti fattori che determinano la buona riuscita di un programma di allenamento, per la Corsa ma non solo; il che significa molto di più che seguire "meccanicamente" un programmino bimestrale o "scheda". In questo nuovo Vlog andiamo a vedere assieme quali sono gli elementi chiave da integrare al proprio percorso di allenamento per poter realizzare gli obiettivi prefissati al meglio, nello sport praticato.

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mercoledì 2 ottobre 2019

DIETE E ATLETI


(Quando le buoni abitudini alimentari vanno di pari passo con un buon programma di allenamento)

Milioni di parole sono state scritte sulle diete e i “cibi speciali” pensati per gli atleti. Il mondo pubblicitario “martella” in modo megagalattico al fine di convincere gli atleti che questo sport drink, quella barretta energetica o, ancora, quel particolare tipo di gel, accelererà le performance oltre i sogni e le più selvagge aspettative... scordatevelo!


Herbert A. de Vries della University of Southern California, nel suo libro, Physiology of Exercise è giunto a questa conclusione più pratica e pragmatica: “Non esiste alcuna evidenza scientifica, allo stato attuale, ad indicare che le performance atletiche possano essere migliorate modificando una dieta sana e completa... la miglior dieta per un atleta, raramente risulterà la miglior dieta per TUTTI gli atleti".
Tempo fa, i rugbisti di livello internazionale mangiavano enormi bistecche a pranzo, appena prima delle partite, nella speranza che ciò desse loro stamina e forza extra. Tale idea venne ereditata dai Greci del quinto secolo avanti Cristo e c'è voluto molto tempo e un sacco di ricerche per stabilirne il suo fallimento. Oggi molti atleti mangiano pasti più leggeri e bilanciati, che forniscono loro il necessario apporto di vitamine, minerali e calorie. Ad ogni modo, qualsiasi sportivo può soffrire di qualche carenza alimentare anche quando si pensa di seguire un regime/dieta propriamente bilanciato. I campioni di oggi spaziano dai vegetariani puri agli avidi consumatori di carne.
Se vi state allenando diligentemente, senza però riuscire ad ottenere i risultati sperati, ha molto senso ricontrollare la vostra dieta ed eventualmente fare un esame del sangue per appurare potenziali carenze.. che potrebbero riguardare i livelli del ferro, calcio o qualche altro minerale; tutti aspetti che solo le dovute visite mediche possono svelare.

In periodi di duri allenamenti, ad esempio è altamente consigliabile un buon reintegro proteico per favorire lo sviluppo di tessuto muscolare.

Il miglior consiglio che posso darvi è di mangiare quello che vi piace, ovviamente sempre con il dovuto buon senso ed equilibrio.. a patto che si tratti di cibi freschi e sani, piuttosto che forzarvi in grandi cambiamenti verso cibi che non apprezzereste più di tanto. Se non riusciste a trovare i cibi sani che avete bisogno, prendete delle barrette multivitaminiche, anche se non siete convinti del loro valore, gli integratori vitaminici sono decisamente utili.
Durante l'esercizio aerobico, il corpo utilizza all'incirca il 48% dei carboidrati, il 48% degli acidi grassi e il 4% di proteine. Nell'esercizio anaerobico, invece, il rapporto cambia a circa il 60% di carboidrati, il 25% di acidi grassi e il 15% di proteine. Risulta perciò evidente che l'energia extra per le gare arrivi dai carboidrati – per cui, nei pasti pre-gara, l'enfasi dev'essere posta principalmente sul carico di carboidrati (Carbo-Loading) sotto forma, ad esempio, di fette biscottate e miele, pancarrè (sandwich), marmellata ecc ecc. Prendetevi comunque un buon margine di tempo per digerire... diciamo che almeno tre ore prima di una gara sono l'ideale.
A parte l'effetto della tensione nervosa sul sistema digestivo, uno stomaco gonfio limita il movimento verso il basso del diaframma durante l'inalazione e può anche influenzare l'azione del cuore, limitando il flusso di sangue attraverso il cuore. Il primo effetto riduce “l'aria nello stomaco”, il secondo effetto riduce invece la vostra resistenza.

Nei due giorni prima di una gara, quando l'allenamento dovrebbe essere alleggerito in quanto è troppo tardi per aggiungere qualcosa alla nostra condizione atletica - una dose extra di glucosio o fruttosio può essere d'aiuto e beneficio per rifornire le scorte di glicogeno nel corpo.

Durante l'allenamento anaerobico, gli zuccheri nel sangue sono bruciati ad una velocità circa 19 volte superiore rispetto a regimi di allenamento aerobico, perciò è cosa buona alzare il livello più in alto possibile prima di una gara.. ma non più di 200gr sotto forma di glucosio o fruttosio in quei giorni.

Assumere zuccheri nelle tre ore prima di una gara non è saggio, in quanto si mette il fegato in condizione di dover processare e trasformare il tutto in glicogeno e mentre è impegnato a fare ciò, non rilascerà il glicogeno che trattiene.

Tuttavia, il glucosio va bene, ma senza esagerare.

Il gluconato di calcio prima di una gara e durante una settimana di allenamento è di aiuto in quanto le contrazioni muscolari necessitano di ioni di calcio e, se non ne fornite abbastanza, quello a cui andrete incontro saranno i CRAMPI e “reazioni nervose” come irritabilità, muscoli che “saltano” sopratutto durante le notte e possono anche causare interruzioni del sonno.

Durante una gara o poco prima, alcune soluzioni liquide di sali minerali sono utili per integrare appunto i sali minerali che si perdono attraverso la sudorazione... ma ricordatevi SEMPRE di provare queste bevande PRIMA in allenamento, per evitare di incappare in spiacevoli sorprese poi in gara.
La “confraternita sportiva” ha subito un vero e proprio lavaggio del cervello nel corso degli anni sul reale valore degli integratori alimentari. Questi potrebbero effettivamente aiutare un atleta sotto un pesante regime di lavoro, dal momento che necessita di extra dosi proteiche... tuttavia gli integratori non si addicono a tutti e, in tal caso, dovrebbero essere ignorati. Scombussolare il vostro apparato digerente è decisamente controproducente.
Penso che la “tattica migliore” sia aumentare il livello di zuccheri nel sangue il giorno prima di competere e mangiare con parsimonia il giorno della competizione, il che esclude gli integratori alimentari come pasto pre-gara.

Il Dottor Vries riduce i suoi consigli per una dieta sana a questi fondamentali:

1. Assumere regolarmente tre pasti giornalieri distanziati tra loro. Per acquisire peso o prevenire la perdita di peso, potete aggiungere uno spuntino serale.

2. Eliminare il più possibile quei cibi che forniscono solo calorie senza apportare nutrienti, vitamine, minerali – tipo brioche, torte, caramelle, coca cole ecc ecc e sostituite dessert e spuntini con della frutta e spremute di frutta.

3. Regolare/moderare l'assunzione di caffè e tè .

4. Evitare i cibi grassi che rallentano lo “svuotamento gastrico”

5. Mangiare due porzioni di frutta fresca al giorno. Una porzione dovrebbe essere costituita da agrumi o pomodori.
6. Mangiare verdure ogni giorno, incluse le verdure a foglia verde (insalate), radici e tuberi (rape, barbabietole, patate ecc)
7. Mangiare almeno tre fette di pane integrale al giorno.
8. Mangiare abbastanza burro o margarina “fortificata” (con vitamina A e D) ad integrazione del pane.
9. Bere almeno tre bicchieri di latte al giorno.

Fate attenzione a quanto sale consumate. Piccole dosi sono eliminate facilmente dall'organismo, ma grandi dosi rimangono nei tessuti del corpo e nel flusso ematico, causando ipercloremia. Le ricerche hanno dimostrato che gli Indiani d'America, gli Eschimesi e le popolazioni della Cina interna, che non consumano sale, sono in perfette condizioni di salute. Il sale, infatti, non è indispensabile alla vita; a piccole dosi asserisce al ruolo di stimolante.. come il caffè, il tabacco, l'alcol e la morfina e può diventare concentrato nel sangue e nei tessuti e il privarsene in modo repentino e improvviso, può violentemente “sballare” l'equilibrio nervoso.
Mescolare l'adrenalina con stimolanti può farvi sentire meglio, ma è un effetto di euforia che enfatizza solo l'affaticamento sottostante. Nella stagione calda avete bisogno di reintegrare molti liquidi; gli elettroliti sono preziosi. Il calcio o la dolomite sono importanti per eliminare le cause dei crampi muscolari quando vi trovate in fasi di allenamento o periodi di gara intensi.
Per concludere, una dieta bilanciata è quindi essenziale per il pieno sviluppo del potenziale sportivo. Non potete capitalizzare appieno il vostro regime di allenamento se non fornite al vostro organismo il cibo/carburante giusto. Alcuni individui che ignorano l'importanza di una dieta bilanciata e sono molto dediti ai fast food possono andare avanti in questo modo per un numero limitato di anni, ma nel lungo periodo dovranno vedersela con problemi di salute.
Buon cibo sano come la frutta fresca, verdure e carni magre (con moderazione), devono diventare una normalità/consuetudine. In un primo momento potreste invidiare i “fruitori” di fast food, ma alla fine saranno loro ad invidiare voi quando proverete loro la vostra evidente superiorità e abilità fisica, nonché condizione di fitness generale.
Prestate attenzione ad una cosa.. molte verdure disponibili nei supermercati sono fatte crescere con fertilizzanti artificiali e sono carenti degli oligoelementi essenziali come il cromo, zinco e selenio - per cui, ad esempio i giovani atleti dovrebbero assumere barrette multivitaminiche e di minerali per superare queste carenze.
Nella prossima uscita impronterò il discorso sulle vitamine e minerali un po' più nel dettaglio.

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