(Tempo di ricordarsi di un principio fondamentale: il recupero fa parte dell'allenamento)
Ciao a tutti!
Ecco il resoconto di ciò che è stata la gara a Connio di Carrega Ligure ieri mattina. Sveglia alle 6 in quanto la località montana dista quasi 70 km da Alessandria e per arrivarci ce la prendiamo davvero comoda; viaggio lineare fino ad Arquata, dopodiché l'ascesa è costante e regolare per raggiungere i 950 mt slm di questa frazione al confine tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna.
Siamo sul posto con quasi due ore di anticipo dalla partenza fissata per le 10:15, a darci il benvenuto il solo Vincenzo La Camera già in fase di presidio; intorno a noi la pace totale e 13 C° di temperatura che non possono che farmi felice; Il panorama è davvero stupendo.
Qualche dubbio sul tipo di scarpe da indossare, ovvero normali da strada o dentate da trail; su consiglio della Presidentessa Daniela Bertocchi decido di optare per le seconde, scelta azzeccata visto il tipo di fondo che ci avrebbe spettato di lì a breve. C'è tutto il tempo utile a fare esercizi di scioglimento muscolare come riscaldamento e corsetta lenta mentre nel frattempo sopraggiungono tutti gli altri atleti che evidentemente non se la sono sentita di farsi una "levataccia".
Alla fine non siamo tanti, nemmeno 60 partenti, ma questo credo sia dovuto al periodo di vacanza e al fatto che il punto di ritrovo non sia proprio dietro l'angolo; alle 10:15 partiamo, dinnanzi a noi non ci attende la "classica" gara collinare con saliscendi più o meno lunghi e impegnativi a cui molti di noi sono abituati, bensì un tracciato da 12km di corsa in montagna vera e propria, caratterizzato dall'85% di fondo erboso, 10% ghiaia e 5% asfalto. La fase diciamo di "collinare normale" va dal primo al quarto km dove si rimane circa a quota 950/960 mt slm, ed è proprio in questo frangente iniziale di gara che noi del primo gruppo sbagliamo strada con un dritto clamoroso al terzo km, da attribuire alla mancanza di qualsiasi tipo di segnalazione, che fosse una fettuccia appesa a un ramo o una freccia a terra.
Da davanti sento smadonnare e a ragion veduta, cerchiamo allora di tornare sui nostri passi nel più breve tempo possibile, ma per quanto mi riguarda non riesco ad essere abbastanza reattivo per riprendere concentrazione e ritmo, ritrovandomi, mio malgrado, intruppato nella "pancia" della corsa in fase di rientro. Dal terzo al quarto km cerco di recuperare le molte posizioni perse, ma questa decisione risulterà completamente errata e controproducente viste le caratteristiche del tracciato.
Ed è proprio dal quarto fino ad oltre il sesto km che dobbiamo affrontare la "fase verticale" che ci avrebbe portato da 950 a 1300 mt slm; qui mi si presenta il conto e pago il precedente sforzo per recuperare posizioni di cui sopra. Un'ascesa dura e lunga, da marciare, sempre costantemente sopra soglia e con un sole denso sulla testa.
Anche se il tutto è abbondantemente mitigato dalla bellezza della natura in cui siamo immersi e dal paesaggio, lo sforzo percepito è notevole. La seconda metà di gara è caratterizzata da discesa difficile da gestire, principalmente su fondo ghiaioso, diciamo fino al decimo km; un tratto che mi ritrovo a percorrere in completa solitudine, spariti quelli del gruppo davanti e nessuna traccia di potenziali inseguitori da tergo.
In questa fase di gara, essendomi ritrovato da solo e senza punti di riferimento, spesso mi è venuto da chiedermi se stessi seguendo la direzione giusta in quanto non c'era alcun tipo di fettuccia appesa... solo dopo aver notato alcune frecce gialle disegnate su pietroni (e scarsamente visibili a dire la verità) mi sono messo il cuore in pace.
Gli ultimi due km di rientro a Connio sono principalmente su asfalto e di facile gestione, a questo punto il più è fatto e bisogna solo cercare di rilassare le gambe fino alla conclusione. Gara che termino in 1h:14' di cui non sono soddisfatto del modo in cui l'ho interpretata, visti gli allenamenti mirati a quel tipo di tracciato che sto facendo ultimamente. Alla fine è stato solo un ottimo allenamento, ma in gara bisogna fare molto meglio!
A questo punto della stagione necessito di maggior riposo ed è da questo presupposto che si baseranno le prossime due settimane.
In conclusione è stata una bella gara ben oltre il livello tecnico "standard" richiesto dalle nostre corse; nulla da dire sul percorso, ma alcuni dettagli organizzativi sono sicuramente migliorabili, tra cui in primis una miglior segnaletica del tracciato in gara con più fettucce e più frecce disegnate e visibili a terra e poi la presenza di più uomini nei punti maggiormente impegnativi di gara, dove sia le frecce che le fettucce si fatica a notarle. In mancanza di questi dettagli, la gara prende i connotati di Trail in autonomia/Orienteering.
Se ne parlava durante il ristoro finale al termine della gara: perché invece di utilizzare fettucce gialle che si confondono con foglie e vegetazione non si prendono in considerazione quelle bianche e rosse che contrastano bene e si vedono?
Per ora è tutto; difficilmente pubblicherò la galleria fotografica in tempi brevi, in quanto l'esperimento con un filtro colore che ho voluto testare, ha prodotto foto dalle dimensioni colossali che mi richiedono una laboriosa lavorazione. Comunque poco alla volte le metterò!
Per una panoramica generale sulla Corri a Connio, altri punti di vista e la classifica vi invito a visitare il blog di Fausto Bio Correndo
A presto!
2 commenti:
Ho sentito smadonnare... mi è piaciuta! Ahahahha Mi fa piacere che sia stata presa comunque con filosofia da tutti
Certamente! Per quanto mi riguarda era un'uscita test, anche se sbagliare strada ti lascia una sensazione di amaro in bocca/smarrimento :) ahahah
Posta un commento