Ispirato nelle ultime sedute da un vecchio articolo di Orlando Pizzolato pubblicato su Correre, riguardo al lavorare di sintesi, eliminando i cosidetti "junk miles", ovvvero i chilometri insignificanti.
In allenamento, quindi, si va dritti al nocciolo della questione, intensificando l'uscita fino ad arrivare al livello della soglia anaerobica, "la zona fisiologica alla quale i muscoli iniziano ad accumulare acido lattico".
Mi è sempre piaciuta l'attitudine "massimo con il minimo", in quanto, in allenamento, specialmente dopo lunghe giornate lavorative tipo sveglia 6:30 rientro 19:00, c'è bisogno di ottimizzare al massimo l'impegno con sedute corte e intense, e trovo che queste uscite siano le più allenanti e soddisfacenti (in quanto sia fisicamente che mentalmente, sono veri e propri allenamenti supplementari, dato che il mio lavoro richiede di stare in piedi e camminare in un magazzino tutto il giorno :).
Ieri, ore 19:00, dopo essermi riscaldato per circa 15 minuti, ho corso, appunto, un "corto veloce". 5km totali ad un andatura media di 3:40/3:45 a km chiusi in 17'46''. Ho curato molto l'aspetto del rilassamento, dell'economia di movimento e della scioltezza muscolare durante l'azione. Tutto ciò mi da sempre buoni risultati. E considerate le alte temperature e l'umidità in cui ci si deve allenare in questi giorni, sono molto soddisfatto.
Rientrato a casa ho ancora saltato la corda in due frazioni da 6 minuti; nella prima ho dato grande enfasi al ritmo elevato alternando "double unders" a skip a ginocchia alte (come se corressi un corto veloce!!), mentre nella seconda, ho saltato in senso contrario; questo permette di dare più enfasi al lavoro di spalle e pettorali, impegnando allo stesso tempo gli addominali in modo più intenso.
A chiudere il tutto, stretching serale :)
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