(John Walker)
Approfondimento tratto dall'articolo originale omonimo pubblicato su http://www.santuccirunning.it/
La
scuola neozelandese
La
scuola neozelandese vanta una tradizione eccezionale. È sufficiente
ricordare John Walker e Rod Dixon per capire il pregio degli atleti
espressi. Arthur Lydiard è stato l’allenatore di riferimento in
Nuova Zelanda e non solo, per le nuove metodologie applicate sul
campo, seguito poi da Arch Jelli. Lydiard credeva molto nella
suddivisione scientifica dei cicli d’allenamento. Toni Nett di
conseguenza aveva tracciato in fasi ben delineate queste indicazioni.
Andiamo a vedere lo sviluppo.
Per
specialisti su strada
Fase
1:
allenamento con gli ostacoli. Da estendere per 16 settimane.
Fase
2:
allenamento su strada. Durata del ciclo 8 settimane.
Fase
3:
allenamento specifico sulla distanza in funzione maratona. Durata 10
settimane.
Fase
4:
un ciclo di 6 settimane di training in salita.
Fase
5:
allenamento in pista di qualità. Periodo della durata di 12
settimane.
Per
specialisti su pista
Fase
1:
allenamento con gli ostacoli. Da estendere per 16 settimane.
Fase
2:
10 settimane d’allenamento in funzione maratona.
Fase
3:
ciclo di 6 settimane d’allenamento in salita.
Fase
4:
periodo lungo 16 settimane d’allenamento in pista.
Fase
5:
allenamento di passaggio intermedio. Durata di 2 settimane.
Il
lavoro previsto da Lydiard si sviluppava quasi interamente su strade
in asfalto. Per salvaguardare i suoi atleti dallo stress meccanico
aveva fatto confezionare scarpe che avevano un buon ammortizzamento.
Lydiard
credeva molto nell’allenamento svolto in gruppo per rafforzare le
motivazioni e rendere più accessibili le sedute molto impegnative.
Resistenza,
resistenza alla velocità e velocità pura sono i tre punti sui quali
Lydiard costruiva i suoi piani d’allenamento.
Lo sviluppo dei vari periodi nel dettaglio
La
fase che prevede gli ostacoli propone un continuo alternarsi dei
giorni di carico. In pratica un giorno si lavora a ritmo medio; il
giorno successivo si recupera. Andando avanti con il periodo si tende
sempre più ad intensificare il giorno di carico. Queste sedute sono
svolte su strada, talvolta su dolci colline o all'interno di parchi.
La
fase dell’allenamento su strada prevede un aumentare della qualità
a dispetto della quantità. Un tipo di allenamento proposto in questo
periodo riguarda un tratto di circa 5 km con sprint di 50
metri con recupero di 50 metri a ritmo lento.
Il
momento che è definito come allenamento alla maratona, prevede
lunghe sedute di corsa a giorni alterni. Lo sviluppo massimo
settimanale in km è di 160. Sono usati percorsi fuori del traffico, per lo più in sentieri di montagna.
La
fase d’allenamento in salita prevede delle ripetizioni di circa 800
metri corse a velocità non elevata. Si cerca di fortificare le
articolazioni dei piedi e la forza delle gambe. Lydiard non
richiedeva uno sforzo massimale ai suoi atleti perché riteneva poco
utile spremersi in questi allenamenti.
Il
ciclo di pista è inserito con gradualità fino a toccare alte
intensità. Lydiard preferiva gli sprint intervallati e nessun
esercizio di velocità.
È
bene parlare anche del “Long jog”. Esso è un tipo d’allenamento
di resistenza sviluppato in percorsi molto impegnativi. Si tratta di
una corsa lunga di 30-40 km che i corridori di vertice, ma non
solo, ne fanno un utilizzo frequente.
La
resistenza è sempre stata vista dalla scuola neozelandese come una
conquista irrinunciabile dell’atleta. L’interazione fra i vari
periodi è necessaria. Gli allenatori di quella terra hanno sempre
creduto che fosse impossibile sviluppare qualità senza un’ottima
resistenza.
Queste
convinzioni hanno finito per influenzare in seguito i pensieri di
altre scuole di allenamento soprattutto europee.
I
metodi misti sono quelli che ad oggi si reputano più versatili e
completi.