(NOBUO SHIOYA è nato in Giappone nel 1902. Essendo stato un bambino cagionevole, ha cercato intensamente il modo per recuperare la salute. Questa ricerca l'ha portato a scegliere la professione medica, così da poter aiutare se stesso e gli altri. Dopo aver conseguito il dottorato, ha unito i metodi della medicina occidentale alla tradizione orientale. In seguito si è accorto che il metodo della visualizzazione poteva accelerare il processo di guarigione dei suoi pazienti. Da quel genere di visualizzazione e dalla sua particolare tecnica respiratoria ha tratto un metodo curativo del tutto particolare e molto efficace. Il Dr. Shioya si è spento nel 2008 all'età di 105 anni.)
Proseguono gli approfondimenti sulle tecniche respiratorie e la coltivazione dell'energia interna; oggi propongo un estratto dal libro
"La fonte dell'eterna giovinezza", buona lettura!
...Ma se lo spazio è pervaso dall’energia inesauribile dell’universo, perché non assistiamo ogni giorno al verificarsi di nuovi miracoli? In altre parole: perché per concentrare l’energia inesauribile dell’universo sono necessarie la rappresentazione mentale e la visualizzazione? Ve lo spiego con un esempio pratico: per incendiare un foglio di carta servendosi della luce solare non basta mettere il foglio al Sole, ma occorre anche una lente convessa. La lente convoglia la luce e la carta comincia a bruciare. Ora sostituiamo la lente con la nostra rappresentazione mentale e la nostra visualizzazione, o se vogliamo con la forza creatrice dei pensieri e della corretta respirazione. Finché non si concentra l’energia inesauribile dell’universo con la lente della rappresentazione mentale e non la si dirige sull’obiettivo, non viene usata in modo mirato per realizzare i pensieri. La rappresentazione mentale e la visualizzazione agiscono come una lente: concentrano l’energia inesauribile dell’universo per poi dirigerla sull’obiettivo. Questa energia è sempre disponibile ed inesauribile, ma per adoperarla occorrono pensieri e visualizzazioni intensi.
Ecco un esempio tratto dalla mia vita. Qualche anno dopo l’inaugurazione del mio studio medico nel quartiere Shibuya, mi sono ammalato di tubercolosi. Nel periodo successivo all’apertura dell’ambulatorio ero stato estremamente occupato: dormivo pochissimo e mangiavo tra una visita domiciliare e l’altra. L’automobile con cui mi recavo dai pazienti e poi tornavo in ambulatorio era diventata la mia seconda casa. Mi stavo dando da fare per crearmi una buona base finanziaria, ma il prezzo da pagare è stato alto, dato che ho contratto la tubercolosi.
A quei tempi contro questa malattia non esistevano ancora medicinali efficaci. La tubercolosi era una malattia da cui era quasi impossibile guarire e che veniva curata solo stando a letto e con cibi nutrienti, in modo da proteggere il più possibile il corpo e i polmoni. Ma io mi sono curato in maniera completamente diversa. In effetti ho ridotto un po’ gli orari di ambulatorio per poter riposare, ma anche quando avevo qualche linea di febbre, sono sempre andato a visitare i pazienti. Per fortuna nel mio espettorato non erano state trovate tracce di batteri, così non c’era alcun rischio di contagio per i pazienti.
All’epoca il mio metodo non era ancora raffinato come quello attuale, basato sulla forza creatrice dei pensieri e della corretta respirazione, ma avendo preso coscienza dell’importanza dell’ossigeno, mi sono dedicato intensamente alla respirazione addominale, coinvolgendo i polmoni e facendo in modo che l’organismo ricevesse un apporto sufficiente di ossigeno. Dal punto di vista del metodo terapeutico secondo il quale i polmoni dovevano riposare, la tecnica da me adottata era folle.
Ho fatto anche qualcos’altro di “anormale” mettendo in azione pure la mia immaginazione: ero fermamente convinto che una malattia polmonare non mi avrebbe messo in ginocchio e che sarei senza dubbio guarito dalla tubercolosi. Continuavo ad immaginare la mia guarigione. Nel profondo del cuore nutrivo un’immensa quanto immotivata fiducia in me stesso che mi portava a credere che il mio compito consistesse nell’esercitare la professione medica e che il Cielo non avrebbe ostacolato un individuo che si era dedicato con tutto sé stesso alla sua missione.
Dopo un anno circa la febbre è scomparsa e un bel giorno sono spariti del tutto anche i sintomi della tubercolosi. All’epoca non conoscevo ancora l’energia inesauribile dell’universo e non ho neppure pensato che la guarigione fosse una conseguenza della mia tecnica respiratoria. Tuttavia, credo di essere stato inconsciamente l’artefice della mia guarigione grazie alla forza dei pensieri e della rappresentazione mentale. Senza rendermene conto ho convogliato il potere dell’energia inesauribile con la lente della rappresentazione mentale.
Anche al farmacista avevo consigliato di non agire sconsideratamente quando preparava i medicinali. All’epoca le sostanze per preparare le medicine venivano messe in un mortaio e triturate. Avevo insistito col farmacista affinché pregasse intensamente mentre girava il mortaio. Quando preparava gli antidolorifici doveva miscelarli con preghiere molto concrete, come per esempio: ≪Questa medicina fa bene e fa passare i dolori al paziente≫. In pratica ogni farmaco veniva caricato di pensieri. È stato più o meno allora che mi sono reso conto di come il processo di guarigione si svolgesse in modo diverso a seconda della forza dei pensieri. Una medicina che veniva colmata con la forza della rappresentazione mentale era molto più efficace di una preparata in maniera oggettiva e meccanica.
Anche nel momento in cui visualizziamo una scena in cui il problema che abbiamo con un’altra persona e già risolto è un sistema molto utile per attivare l’energia inesauribile. Qui di seguito ne fornisco un esempio. Per molti aspetti il residence in cui vivo attualmente è un posto decisamente gradevole e sono molto grato di potervi trascorrere i miei ultimi anni, ma qualche tempo fa, per un motivo banale, ci sono state grosse incomprensioni fra i suoi abitanti. Non voglio scendere nei dettagli, ma l’atmosfera nel residence si era fatta pesante ed insopportabile. Alcuni residenti hanno preferito cambiare casa. Nel vicinato giravano commenti del tipo: "…la gente che ci abita non fa altro che litigare!". Alla fine è stato fondato un club a cui hanno aderito tutti i residenti e i dipendenti dell’amministrazione e mi è stato chiesto di fare il presidente. Con mia grande sorpresa già la mattina dopo ho trovato nella cassetta della posta una lettera ostile. Inoltre, nel residence hanno cominciato a circolare delle calunnie sul mio conto. Ne ero dispiaciuto e trovavo orribile quella situazione, ma nello stesso tempo mi sentivo stimolato.
Dopo essere stato eletto presidente, ho chiesto a tutti due sole cose: dovevano essere fermamente decisi ad impegnarsi per riportare la pace nel residence e dovevano essere gentili con le persone. Altro non ho detto. Dopo di che è cominciato l’incessante pellegrinaggio degli esponenti delle due fazioni, ognuno dei quali sottolineava la legittimità del proprio punto di vista. Anche questo ha incrementato i pettegolezzi.
La situazione si era fatta sempre più complicata, ma io mi limitavo a ripetere i due punti che avevo presentato alla prima riunione e la sera mi sedevo davanti all’altare (scintoista) praticando il metodo ed immaginando che quei dissidi interni fossero risolti. Inoltre, visualizzavo situazioni in cui per esempio tutti i residenti si divertivano insieme a ballare, conversavano in salone e ridevano molto.
Non avevo intenzione di prendere dei provvedimenti concreti, già altri ci avevano provato senza successo e la cosa non era neanche necessaria, dato che i miei pensieri si erano già realizzati sul piano dei quark (la quarta dimensione). L’energia inesauribile dell’universo si stava già attivando affinché per mio tramite quelle cose divenissero realtà nel nostro mondo materiale. Ne ero assolutamente sicuro.
Il gran fermento si placò quasi del tutto in meno di un mese, e nel giro di due o tre mesi i contrasti si erano appianati. Come avevo immaginato, gli ospiti del residence sedevano nella sala da tè chiacchierando amabilmente e gli ex nemici partecipavano insieme alle varie iniziative.
Il potere delle rappresentazioni mentali valica qualunque distanza. La materia dipende dalle leggi della fisica, ma i desideri profondi appartengono alla quarta dimensione e non sono soggetti alle leggi spazio-temporali. Mio fratello e mia cognata usano da tempo il metodo, ma quando non riescono a curare un acciacco o hanno un desiderio particolare fanno affidamento sulla mia energia. La distanza non costituisce affatto un ostacolo. L’altro può trovarsi indifferentemente a Okinawa o a New York, ma una volta messa in moto l’energia inesauribile, in quel luogo si realizza all’istante quello che io desidero qui.
Per questo, cari lettori, vorrei che ricordaste che i pensieri vengono trasmessi ad una velocità superiore a quella della luce e sono indipendenti dalla distanza. Nelle pagine precedenti ho accennato brevemente all’esperimento durante il quale è stato modificato il Chi della qualità dell’acqua. In un altro esperimento è stato pure dimostrato che il Chi è in grado di superare le distanze. Se un maestro di Qi Gong inviava da Tokyo il proprio Chi ad un’acqua preparata a Pechino, la conduttività elettrica dell’acqua subiva un cambiamento. In quel caso particolare si è comunque giunti alla conclusione che il cambiamento era maggiore se sia l’acqua che il maestro di Qi Gong si trovavano a Tokyo. Naturalmente l’esperimento è stato condotto sotto stretta osservazione scientifica. Si è così dimostrato che l’energia della rappresentazione mentale è indipendente dalla distanza.
A tutt’oggi nell’ambito della scienza moderna non ci sono spiegazioni per questi fenomeni. Si tratta di cose che non possono esistere nel mondo tridimensionale. Ma se osserviamo questi fenomeni partendo dal presupposto che il Chi e le rappresentazioni mentali sono una specie di vibrazione che si diffonde esattamente come le vibrazioni sonore ed elettriche, non ci sembrerà innaturale poterli usare per influenzare cose e persone lontane. Sarà senz’altro capitato anche a voi di aver inviato i vostri pensieri a qualcuno a cui siete legati e di aver ricevuto poco dopo una telefonata proprio da quella persona che ha in qualche modo percepito la vostra energia.