(La traccia gpx del Circuito di Carpeneto, qui sopra nel dettaglio, dall'edizione 2014. Sul campo è stata davvero di difficile interpretazione. File ricavato dal notevole archivio gpx degli amici di Genova di Corsa)
La scelta della gara di Carpeneto è stata dettata soprattutto dalla difficoltà del tracciato, intuita dall'osservazione di foto delle vecchie edizioni, in modo particolare quelle ritraenti l'arrivo in salita con concorrenti in evidente e naturale difficoltà.
Tracciati di questo tipo rappresentano per me una sfida stimolante, in quanto richiedono una certa pianificazione e una distribuzione dello sforzo intelligente; la "strategia" pre gara mi piace sempre e determina in gran parte il tipo di allenamenti da svolgere durante la settimana che porta all'appuntamento.
Sveglia alle 6:45, passando all'ora legale abbiamo dormito tutti un'ora in meno; dopo una colazione leggera, con tutta calma arriviamo in piazza del municipio a Carpeneto per le 8:10. Aria frizzante, in paese aleggia un'atmosfera di pace e tranquillità, intorno a noi, il maestoso panorama delle colline ovadesi ricche di vigne. Non fosse stato per la lieve foschia, l'orizzonte ci avrebbe regalato la veduta di Alessandria dall'alto.
Giudici UISP già attivissimi al tavolo d'iscrizione con un bel gruppetto di primi podisti in fila. Salutati gli amici abituali dei campi gara e col cartellino "pinzato" alla canotta, comincio il riscaldamento. Sono leggermente assonnato e mi ci vanno una serie di esercizi di scioglimento muscolare e corsa lenta per farmi carburare, infine, alle 9:30 puntuali, la partenza.
Qui vengo all'analisi dell'altimetria punto per punto, riscontrabile sui dati gpx qua sopra: dopo la prima curva a destra ci siamo ritrovati a doverci lanciare in una discesa a rotta di collo, che da 328m d'altitudine ci ha fatto scendere a 246m; quindi impossibile la cautela, in quanto o lasci andare le gambe oppure freni imballandole e perdendo posizioni. Il mio compagno di squadra, Diego TheMonster Scabbio, in questo frangente, mi ha riportato una media chilometrica di 3':14'', ritmo eccessivo per il primo km.
Di fatto, terminata la discesa mi sono ritrovato già lievemente sovraritmo e con gambe imballate; il problema, da qui in poi è che dal 1,5km fino al 4,5km a 376m di altitudine, ci avrebbero spettato ben 3km di salita costante, con annesso repentino cambio totale nell'assetto di corsa e nell'ampiezza del passo, che deve ridursi. Almeno 1km di questa salita centrale (secondo settore della mappa) è stato caratterizzato da fondo misto erboso/sterrato, doppiamente impegnativo negli appoggi. Gli ultimi 100m di salita che portano alla vetta del tracciato, ovvero a 376m, sia il sottoscritto che il Capitan America Alberto Carraro abbiamo pensato fosse cosa più saggia camminarli, onde evitare di bruciarsi, e così abbiam fatto..
E in questo frangente che mi sono sentito davvero "impiccato" e in piena acidosi; giunti al terzo settore di gara ci troviamo della discesa tecnicamente impegnativa da gestire ed è solo con Alberto davanti come punto di riferimento che riesco a snocciolarmela. Solamente dal 6,8 km al 7,8 km sarà possibile fare ritmo su un tratto relativamente piano, ma con cautela, visto che è assolutamente meglio recuperare energie per affrontare il "muro finale" di rientro in paese che ci spetta da lì a poco, ovvero il quarto e ultimo settore di gara.
Su questo tratto piano sono invece io a fare da punto di riferimento ad Alberto come ritmo, che mi incita a provare ad andare a recuperare una posizione, ma sono al limite e cerco solo di far girare le gambe nel modo più sciolto possibile. Siamo al 7,8 km, nuovamente nel paese di Carpeneto, e ricomincia la salita; arrivando di slancio mi ritrovo di nuovo impiccato e in acidosi - devo camminare per pochi metri; mi giro e aspetto il rientro di Alberto, ricambio l'assetto di corsa adeguandolo al suo passo e spalla a spalla scaliamo insieme il rimanente tratto in salita arrivando appaiati al traguardo col tempo di 39':03''.
Una gara "tattica" dai più variegati assetti di corsa si potrebbe dire, con ritmi da adeguare continuamente ed intelligentemente alle variazioni di pendenza del percorso. Tracciato relativamente corto ma davvero impegnativo. Circa un centinaio i partenti con 86 competitivi più una ventina di non competitivi. Evento che per il sottoscritto ha soddisfatto tutti i criteri: difficoltà del percorso, fondo misto, buona organizzazione e segnaletica, bellezza del territorio. Spesso ho scelto gare in base alla collocazione geografica, e per il prossimo anno mi sento vivamente di consigliare questo Circuito di Carpeneto a tutti coloro che vogliono mettersi alla prova e a chi vuole affinare la propria abilità nei cambi di ritmo.
Il tracciato era ottimamente segnalato con frecce, strisce segnaletiche ed operatori sulle svolte. Nei 5€ di iscrizione una bottiglia di vino, bianco o rosso a scelta, che fa sempre piacere. Il ristoro finale, con focaccia salata in abbondanza e tè, è stato più che sufficiente.
Per la classifica generale e altre impressioni sulla gara, come sempre vi rimando al blog di Fausto BIO CORRENDO Deandrea e facendovi gli auguri di Pasquetta, vi lascio alla mia...
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