Mattia Bianucci - Personal Trainer Running - Alessandria,Valenza,Casale, Novi Ligure: Peripheral Heart Action

Aiutami a far crescere il sito con una piccola donazione. Grazie! ;)


"AIUTAMI A FAR CRESCERE IL SITO CON UNA PICCOLA DONAZIONE. GRAZIE! ;)"
Visualizzazione post con etichetta Peripheral Heart Action. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Peripheral Heart Action. Mostra tutti i post

martedì 31 ottobre 2017

IL SISTEMA AD AZIONE CARDIACA PERIFERICA (Peripheral Heart Action)


Estratto da "Bruce Lee - La perfezione del corpo", John Little 1998

Una delle riviste di allenamento sulla forza e di bodybuilding preferite da Lee era "Ironman", di cui all'epoca erano proprietari Peary e Mabel Rader. I Rader pubblicavano continuamente articoli contenenti informazioni all'avanguardia sull'allenamento e rifuggivano dal sensazionalismo commerciale che animava le pubblicazioni concorrenti. Molti principi affascinanti venivano propugnati nelle riviste del tempo, come i giant sets, il flushing e il rest/pause. Ma Lee era sempre più interessato ad approfondire gli effetti di un nuovo sistema, radicalmente innovativo all'epoca, del quale aveva letto su "Ironman": il Peripheral Heart Action.


Il sistema ad Azione Cardiaca Periferica (PHA)


Bruce Lee - Tao del Jeet Kune Do
Il sistema PHA era stato creato in modo diametralmente opposto ai sistemi di pump o di flushing* di quel periodo. Alla fine degli anni Sessanta, il maggior esponente del sistema PHA era un giovane bodybuilder di nome Bob Gadja, che spiegò in una serie di articoli su "Ironman" (Che Lee tagliò e conservò) che il PHA poneva l'accento sulla "continua circolazione del sangue". Dagli scritti di Gadja (che, a loro volta, erano basati sulle ricerche del dottor Arthur Steinhause, un pioniere della fisiologia), Lee capì che, se fosse riuscito a mantenere la sua circolazione a livelli elevati durante l'allenamento, avrebbe migliorato di molto la forza dei suoi muscoli e la resistenza; e se gli esercizi fossero stati eseguiti con il maggior spettro di movimento possibile, avrebbe migliorato anche la flessibilità - in altre parole i tre pilastri del fitness.



La base degli articoli di Gadja era che una persona non dovrebbe congestionare il sangue in un'area o in un gruppo muscolare nel corso di un esercizio, ma tenerlo in circolo fra i vari gruppi muscolari - in ogni momento - durante l'esercizio.  Sistemi di esercizio come il PHA erano precursori di quello che oggi viene chiamato circuit training. Un circuito viene definito come un'unica esecuzione di un gruppo di movimenti (di solito cinque o sei esercizi), ciascuno dei quali è mirato a una parte diversa del corpo. L'idea sottesa a questo tipo di allenamento è di non allenare mai lo stesso gruppo muscolare due volte di fila, ma piuttosto di spostarsi immediatamente a un altro muscolo o un'altra parte del corpo. Come viene spiegato da Gadja in uno degli articoli che Lee conservò:

Se voi, per esempio, eseguite due o più serie di curl in successione, significa che state adottando il sistema di pump o flushing. Nel sistema in sequenza, invece, potete fare una serie di curl e poi spostarvi a una serie di sollevamenti coi polpacci o lavorare sugli addominali o sulla schiena. In altre parole, non esercitate lo stesso muscolo per due serie consecutive. Non usate neanche quelli che vengono chiamati superset** nei quali alternate bicipiti e tricipiti per diverse serie: questo porterebbe comunque a una congestione di tutto il braccio. Allenate qualche altra parte del corpo. E poi un'altra. L'obiettivo del sistema PHA è di distribuire gli esercizi su tutto il corpo.

L'obiettivo del PHA è di distribuire  gli esercizi su tutto il corpo
Nel sistema PHA c'è un fortissimo stimolo muscolare e un fluire ininterrotto del sangue lungo tutto il corpo, e dato che non c'è recupero fra un esercizio e l'altro, l'accelerazione nel flusso sanguigno viene mantenuta, e quindi potete ritardare l'avvento della fatica per lunghi periodi di tempo.
Sempre in anticipo rispetto alla propria epoca, Lee colse i numerosi meriti del circuit training, non tanto negli scopi per cui veniva promosso - cioè lo sviluppo di muscoli enormi - quanto come un ottimo modo per intensificare i propri allenamenti cardiovascolari, di flessibilità e di forza in un solo programma di allenamento. A questo scopo, Lee creò il proprio programma, basato su questi tre capisaldi del fitness, pur nel rispetto delle linee guida del sistema PHA....

* Flushing: piena irrorazione sanguigna di una determinata parte del corpo
** Superset: tecnica ad alta intensità di esecuzione consecutiva di serie che riguardano gruppi muscolari diversi ma collegati.


martedì 30 giugno 2009

Peripheral Heart Action + Pugni al sacco


(Bruce Lee, perfetto esempio di forza, resistenza e flessibilità fuse assieme; uomo che non si è imposto limiti alla sperimentazione e scoperta continue atte al miglioramento non solo nell'allenamento ma anche nella vita).

Ieri, ancora stordito dalle ore di sonno mancanti, con un gran lavoro di forza di volontà sono riuscito a raccogliere le energie in profondità, raggiungere la mia "sala macchine" e cominiciare l'allenamento.
Ispirato da un capitolo del libro di Bruce Lee , "La perfezione del corpo" circa una particolare metodica di allenamento chiamata "Peripheral Heart Action", che pone l'accento sula continua circolazione del sangue, decido di andarla a testare personalmente.
Si tratta principalmente di eseguire le varie serie di esercizi in rapida successione senza pause tra l'una e l'altra, diciamo che si può proprio parlare di circuito (circuit training).
Il grosso vantaggio di questo allenamento è che fonde assieme i tre pilastri del fitness; mantenendo la circolazione elevata durante gli esercizi, grazie all'alta frequenza delle ripetizioni e alla mancanza di pause, si migliora parecchio la forza e la resistenza, inoltre, se gli esercizi vengono eseguiti con il maggior spettro di movimento possibile si va anche a migliorare la flessibilità.
Quello che a me interessava di più è la fusione dei tre aspetti principali dell'allenamento in una seduta unica. In modo particolare, quando mi alleno allo sviluppo della forza, curo proprio l'aspetto del mantenere la circolazione sanguigna elevata, così facendo so che sto lavorando anche dal punto di vista aerobico. Ed è questo il modo in cui mi piace allenarmi.
Le mie sedute di forza sono sempre state dinamiche e con pause cortissime o inesistenti tra una serie e l'altra e i vantaggi, abbinati al lavoro di trasformazione della forza in potenza (forza utilizzata in rapidità) sono evidenti a livello di resistenza, fattore fondamentale praticando sport di durata.
Per concludere, l'allenamento a circuito serve per sviluppare la forza in modo funzionale a degli scopi reali (vedi sport di resistenza), definire i gruppi muscolari senza ingrossare e costruirsi resistenza aerobica..
Ieri, per completare il tutto, ho poi anche eseguito 30 minuti di pugni al sacco di ogni tipo e da ogni angolazione, anche abbinati a footwork e il risultato complessivo è stata una bella seduta di circuit training totale..


Oggi mi aspetta l'uscita di corsa a ritmo discontinuo, a domani per la cronaca! :)