Mattia Bianucci - Personal Trainer Running - Alessandria,Valenza,Casale, Novi Ligure: Borsiti

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martedì 8 marzo 2016

La borsite calcaneare



Sono stato, ahimè, vittima di questo infortunio a cavallo tra il 2014/2015 e ho impiegato parecchi mesi per risolvere il problema. Con l'infiammazione della borsa calcaneare, non solo risulta difficile appoggiare il piede a terra per fare il primo passo appena scesi dal letto, ma si è completamente limitati nella pratica sportiva che richiede l'uso intensivo dei piedi. Nel mio caso, la causa scatenante fu un esercizio di step con salita e discesa su un gradino eccessivamente alto, durante un circuito Fit Camp di gruppo piuttosto approssimativo, tale da tenere la zona tra il calcagno e il Tendine d'Achille eccessivamente stirata, e da qui, l'infiammazione. Su di me, pomate e ghiaccio non hanno sortito grande effetto, solo qualche beneficio dallo stretching intensificato sulla zona; la vera chiave di volta, però, sono state le lunghe marce collinari in tecnica Nordic Ski Walking, che, alleviando il sovraccarico sugli arti inferiori, mi ha permesso, con pazienza, di recuperare pienamente.


A tal proposito, vi propongo questo interessante articolo di approfondimento pubblicato da Roberto Albanesi, buona lettura!


La borsite retrocalcaneare (o, più comunemente, borsite del calcagno o borsite del tallone) e la borsite sottocutanea sono processi infiammatori che interessano la borsa sierosa retrocalcaneare o quella sottocutanea, borse che si trovano nella zona di inserzione del tendine d’Achille sul calcagno, rispettivamente fra il tendine e il calcagno e in sede sottocutanea.
Questi tipi di borsite provocano dolori nella zona del calcagno e/o nella parte della pianta del piede, anche di notevole intensità. Le borse interessate sono dolenti alla pressopalpazione e il calcagno è arrossato e gonfio.


Borsite del calcagno: le cause


Le cause delle borsiti del calcagno possono essere le più svariate; in alcune circostanze il problema è di tipo anatomico; è per esempio il caso di soggetti affetti da spina calcaneare (una patologia che può interessare sia chi pratica attività sportiva sia persone sedentarie; in genere il problema interessa gli ultraquarantenni), morbo di Haglund (osteocondrosi dell’apofisi posteriore del calcagno, un tipo di osteocondrosi che di norma interessa soggetti che vanno dagli 8 ai 13 anni) o piede cavo (una deformità, che può essere congenita o acquisita, caratterizzata da un’accentuazione in altezza della volta plantare).
La borsite del calcagno può anche essere legata all’utilizzo di calzature non idonee o eccessivamente usurate (da notare che anche un plantare fatto male, come per esempio quelli eccessivamente spessi che alzano troppo il contatto del calcagno con la scarpa, può provocare una borsite), mentre in altri casi il problema può derivare da allenamenti eccessivi o errati.


I sintomi


Il soggetto affetto da borsite retrocalcaneare avverte generalmente dolore durante la camminata, durante i movimenti della caviglia (con carico o senza); la dolenzia, quando si preme sulla parte interessata dal processo infiammatorio, può essere, nei casi più seri, particolarmente intensa, tanto da sembrare insopportabile. Come detto in apertura, il calcagno appare gonfio e arrossato.



La diagnosi


Esami ecografici e radiografici permettono di evidenziare i processi infiammatori e individuare eventuali patologie associate. In caso di borsite calcaneare l’ecografia mostrerà un certo ispessimento della borsa interessata dal processo infiammatorio.
Il vero problema delle borsiti del calcagno è la diagnosi differenziale con le patologie del tendine d’Achille, tendinosi e tendiniti inserzionali, un vero e proprio spauracchio per coloro che praticano attività sportiva.
Chi avrà compreso la genesi della borsite potrà comprendere l’efficacia del semplice test che consente di distinguere fra un’infiammazione inserzionale del tendine e una borsite.
Basta camminare o corricchiare a piedi nudi su una superficie piana. Nel caso di borsite il dolore è decisamente attenuato, mentre nel caso di una componente inserzionale del dolore non si nota grande differenza.


Il trattamento


Quando la borsite è legata a problemi di tipo anatomico, la questione può essere particolarmente complessa, mentre se il processo infiammatorio è dovuto a calzature non idonee o allenamenti quantitativamente o qualitativamente sbagliati la situazione può essere gestita abbastanza facilmente con un po’ di buon senso: è necessario un periodo di stop di 15-20 giorni circa durante i quali, oltre ad adottare semplici terapie (crioterapia, pomate antinfiammatorie con bendaggi occlusivi, antinfiammatori nei primi 2-3 giorni della patologia ecc.), è consigliabile calzare il meno possibile scarpe che possano irritare le borse (sono consigliate calzature ortopediche aperte posteriormente); nel caso di permanenza dei sintomi, la visita ortopedica potrà consigliare mesoterapia o infiltrazioni. In alcuni casi si deve intervenire chirurgicamente per asportare le borse e modificare il calcagno. Se si rende necessario l’intervento chirurgico la ripresa dell’attività sportiva va affrontata in modo graduale.


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