Mattia Bianucci - Personal Trainer Running - Alessandria,Valenza,Casale, Novi Ligure

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martedì 30 maggio 2017

Edinburgh Half Marathon 2017 Finisher

Ciao a tutti!

Eccomi rientrato da un'intensissima spedizione di 4 giorni in terra scozzese, location la capitale Edimburgo. Questa trasferta fu decisa nel dicembre 2016 principalmente per correre la mezza maratona inserita nel "pacchetto" Edinburgh Marathon Festival insieme alla maratona, evento principale e la 10K.
Al nostro arrivo, venerdi scorso, la Scozia ci ha accolto con un insolito clima estivo, praticamente identico al nostro; evento rarissimo a quelle latitudini, tanto che persino i giornali ne hanno scritto e molti autoctoni hanno preso la palla al balzo per riversarsi nei bellissimi parchi e nelle ampie strade con l'obiettivo di fare carico di vitamina D che da queste parti normalmente scarseggia, con l'effetto collaterale di scottarsi, in modo particolare le ragazze, vista la loro pallidissima carnagione! :D
Arrivati di mattina, due giorni pieni per sciallare in giro per la città, venerdi e sabato, poi la mezza domenica. Grazie ai preziosissimi e precisissimi strumenti di Google (God bless Google Street View), in questi mesi a venire sono riuscito, meglio che in qualsiasi altra trasferta, a realizzare una mappatura virtuale molto precisa della città da memorizzare visivamente, con punti di riferimento trascritti su un taccuino (ristoranti, fermate bus, collegamenti aeroportuali ecc), tali da permettermi di raggiungere molto facilmente e a piedi le principali attrazioni e strade disposte praticamente a raggiera intorno all'albergo.
Sul posto, l'ottimo lavoro di logistica ha dato i suoi frutti, e il sottoscritto con l'amico Tiziano Viper Sanna ce la siamo potuta spassare in lungo e in largo per la capitale scozzese, quasi con una sicurezza e agilità da "locali".
Venendo alla gara di domenica, devo dire di averla vissuta in modo del tutto rilassato; volevo solo godermi la corsa, il panorama del lungomare, le vie della città prive di traffico e osservare la gente in quella che definisco "Explorer Mode", modalità esplorazione. Sulla carta, questa half marathon viene pubblicizzata come una delle mezze più veloci del Regno Unito, ma la realtà è lungi dall'essere così, nell'edizione 2017 per le seguenti ragioni:

1) Edimburgo è una città totalmente collinare e partendo dal centro è ovvio incontrare scollinamenti, che sebbene non accentuati, comunque incidono.

2) Sul lungomare, che rappresenta la "pancia" della corsa, c'è sempre vento... non importa di quale lungomare si tratti, tira sempre aria e tendenzialmente contro.

3) Edizione 2017: sole, caldo e umido già alle 8 del mattino, ora della partenza; molti atleti si sono vestiti con due canotte tecniche sapendo che avrebbero trovato vento, me compreso. In realtà si sarebbe andati benissimo a canotta e pantaloncini, in quanto già con due strati leggeri, il caldo era nettamente percepibile.

Semplificando, la mezza si snoda da Edimburgo al sobborgo di Musselburgh situato ad est della capitale e i due centri sono separati dal lunghissimo lungomare chiamato "Portobello Promenade", questo è il settore veramente piatto e veloce se non fosse che si deve affrontare il vento (che in pratica è come correre in salita), ma sia per uscire dalla capitale che per entrare a Musselburgh bisogna affrontare salite lievi ma che si fanno sentire lungo le 13.1 miglia di gara, in particolare il "giro di boa" situato circa al diciannovesimo km presentava una salitina per proseguire lungo i km rimanenti in cui ho visto volti abbastanza provati.
Parlando della mia mezza, ho corso fino al settimo miglio, poi ho marciato la distanza rimanente quasi fino a 800 m dal traguardo praticamente in tecnica Nordic Ski Walking, un peccato non aver avuto dietro i miei bastoni. In questo modo chiudo con un tempo interessante: 1h:31':03" ma i miei piedi mi stanno chiaramente dicendo che devo smettere di correre per un pò, perlomeno parlando di corsa classica. Continuerò di certo con lo Ski Walking e il Nordic Running!

Con questa mezza completata, aggiungo la sesta medaglia al mio palmarès di half marathon in giro per l'Europa. Di Edimburgo conserverò per sempre un bellissimo ricordo; mi sono divertito molto e ho apprezzato davvero tanto la città, la gente e i bellissimi scorci che sa offrire; una capitale veramente vivibile e a misura d'uomo.
Contento anche per l'amico Viper con cui ho condiviso sia parte degli allenamenti che delle "esplorazioni in città", non ultima la salita al Castello fatta ieri mattina da stanchissimi, ma che ti posso dire in fondo: "Would you like a B A G?". Tiziano conclude in un ottimo 1h:47':50" frutto di tenacia, costanza e allenamenti MultiSport!

Ora lascio parlare un pò tutte le mie foto da Edimburgo! A presto!...... Un bidet dove lo trovo??





















































































































mercoledì 24 maggio 2017

Edinburgh Half Marathon is coming

Ciao a tutti!


Col Viper... ? ? ? XD
Sono davvero pochi i giorni che ci separano dalla Mezza Maratona di Edimburgo; infatti, domenica prossima, una nutrita rappresentanza di atleti alessandrini capitanata dal "capo spedizione" Paolo Pecis (BioCorrendo Avis) scenderà per le strade della gotica capitale scozzese, con l'obiettivo di conquistare la prestigiosa medaglia del finisher, oltre che a sciallare a spasso per la città in lungo e in largo! Ah Ah! :D
Presenti, in questa vacanza sportiva, oltre che al sottoscritto anche atleti del calibro di Gianluca Catalano (Maratoneti Genovesi) e Tiziano "Viper" Sanna (G.P. Cartotecnica Piemontese), solo per citare i primi due elementi che mi vengono in mente di un certo "peso qualitativo". Se tutto sarà come da programma, a livello di condizioni atmosferiche dovremmo riuscire a trovare una situazione ideale e diametralmente opposta a quella alessandrina di questi giorni, ovvero cielo coperto con qualche precipitazione e 12/13 C°.

Ecco un excursus di come si è snocciolata la mia settimana di allenamento in avvicinamento alla mezza, con un occhio di riguardo alla salute dei miei piedi, in modo particolare di quello destro e del suo calcagno:

Domenica: Corsa sciolta collinare da 53' totali. Unico focus, il mantenimento del rilassamento generale e lasciar girare le gambe.

Lunedi: Esercizi di scioglimento muscolare + 15' di salto con la corda + esercizi di tenuta isometrica su braccia e addome, stretching.

Martedi: Esercizi di scioglimento muscolare come riscaldamento + 5' di remoergometro come ulteriore riscaldamento + 15' di corsa e marcia alternati 40"/40" su tappeto magnetico in salita + 5' di remoergometro come defaticamento. Esercizi addominali per concludere. Stretching finale.

Mercoledi: Mattina: 20' di Falun Gong: esercizi di scorrimento energetico e apertura dei meridiani + 15' di salto con la corda simulando un'azione di jogging + stretching.
Pomeriggio: Un'oretta di Mountain Bike in pedalata morbida accompagnando l'uscita di jogging del Viper.

Giovedi: 20' di Falun Gong: esercizi di scorrimento energetico e apertura dei meridiani + 2,5 km di Nordic Running a ritmo jogging su fondo erboso + esercizi addominali e stretching.

Domani sarà l'ultima uscita prima della partenza, il prossimo aggiornamento sarà al rientro dalla Scozia!

A presto!


sabato 20 maggio 2017

Quando la corsa non ha valore, ma ha un prezzo

Ospito molto volentieri sul mio blog il pensiero, che condivido ampiamente, del collega Gianni Roveda (Runners Tordino) da www.corrilabruzzo.it

ZIBALDONE - Pensieri In Libertà. Buona lettura e meditate gente, meditate... :)



Yuki Kawauchi
Ho di recente letto la storia di Yuki Kawauchi, maratoneta giapponese, primatista nazionale e fra i primi 10 al mondo con il PB di 2h09’54”. Una storia fatta di dedizione e sacrificio, di allenamenti “rubati” alla famiglia e al suo lavoro di impiegato pubblico (in Giappone, dove l’impiegato pubblico lavora sul serio). Eppure lui stesso dichiara: "Preferisco correre liberamente. Diversamente dai professionisti, non corro per vincere premi in denaro o per trovare degli sponsor. Corro per soddisfare il mio interesse personale e per sfidare me stesso. Non voglio perdere la mia libertà." Ecco, inviterei Kawauchi a conoscere la realtà del podismo amatoriale nostrano, più che altro per stimolarlo a riflettere se lui sia un povero illuso o noi dei poveretti e basta. Perché invece non è un segreto che il podismo abruzzese-marchigiano sia fatto di autentici fenomeni, così tanto fenomeni da potere auspicare sempre ad un premio in denaro o ad un riconoscimento economico. Amatori esaltati, ex professionisti o presunti tali, personaggi che si sono costruiti a livello locale una specie di reputazione di “campioni” che corrono le gare amatoriali solo se ci sono premi in denaro o che si fanno “ingaggiare” dalle società, le quali sono disposte, a dare un valore economico alla loro partecipazione. Banalmente: “Se ti segni (traduzione: “iscrivi”) con noi ti paghiamo le gare”.

Mi è capitato di ricevere telefonate prima della gara che abbiamo organizzato:

“Buongiorno, sono (xxxxxxxx). Sono previsti premi in denaro?”

“No, mi spiace”

“Ah, allora arrivederci”

E parliamo di personaggi che alle gare poi vengono additati come campioni o esempi di agonismo e sportività quasi con timore reverenziale, sottovoce, mentre quelli più audaci azzardano un saluto o una foto rubata.


Chiarisco subito come la penso:

Caro campione: se fossi stato un fenomeno ti avrei visto a Rio l’anno scorso. O per lo meno staresti correndo qualche gara internazionale. Se invece corri le gare del “Criterium Piceni e Pretuzi” o “Corrilabruzzo” sei uno come un altro, uno che si perde nel marasma sorridente, festante e colorato delle gare domenicali dove tu, professionista improvvisato, sembri quasi fuori luogo. Ma io non me la prendo con te. Me la prendo con chi ti asseconda, con l’organizzatore che pur di avere il “nome” ridondante alla gara solo per la soddisfazione di farlo scandire dallo speaker locale è disposto a riconoscerti il “premio in denaro”. Ingaggi ovviamente “milionari” (si fa per dire), nell’ordine di poche decine di euro! Ecco, io di fronte a questo atteggiamento, da una parte mi indigno, perché vedo lo sport amatoriale in una interpretazione lontana anni luce da quello che dovrebbe essere, e dall’altra quasi mi vergogno di condividere la strada con chi sottostà a queste logiche. Perché, vedete, spesso a bordo strada ci sono i miei figli, ai quali cerco di spiegare tutti i giorni, con fatica, che fare sport è per divertirsi ed avere il giusto equilibrio psicofisico. Ed invece devono assistere a scene disgustose, come quella a cui ho assistito non molto tempo fa: alle premiazioni per una 10K viene assegnato un trofeo ad una “campionessa”, ex maratoneta, che aveva vinto una gara locale con ovvia facilità. Questa, appena scesa dal palco delle premiazioni, maneggiando il trofeo come fosse il sacco dell’umido, in maniera plateale lo disprezza con frasi del tipo “che cazzo me ne faccio”. Il tutto davanti ai bambini che erano invece orgogliosi delle loro medaglie, vinte nella gara a loro dedicata. Bene, sappi che quel trofeo simboleggia un traguardo per un bambino: per lui anche una semplice medaglia rappresenta un riconoscimento prezioso, e tu che hai in mano una coppa grandissima diventi un esempio ed un riferimento. Disprezzando il trofeo, disprezzi tutto ciò che da valore al nostro sport, disprezzi i valori in cui credono i più piccoli, e dimostri che nonostante i tuoi trascorsi tu allo sport non dai un valore, ma un prezzo. Quantificabile in poche decine di euro.


E questo qualifica anche te. Ma c’è un'altra categoria di personaggi: gli imprenditori del podismo locale. Quelli che si pongono l’obiettivo di vincere a tutti i costi il circuito di riferimento e per farlo sono pronti “ingaggiare” gli elementi migliori del circuito. Questi Abramovich del podismo “de noartri” mi fanno tenerezza, ed ancor più mi fa tenerezza chi cade in un meccanismo del genere. Perché anche in questo caso, si travisa completamente il concetto di sport “amatoriale” che, cito il dizionario della lingua italiana, significa: “che riguarda gli amatori, i dilettanti, gli appassionati di una determinata attività, che non la praticano a fine di lucro”. Anche in questo caso non parliamo di ingaggi milionari, parliamo delle poche decine di euro date in caso di vittoria o di gare pagate dalla società in cambio del tesseramento. Perché questo succede, e succede più spesso di quanto si creda. Io credo che se c’è la disponibilità economica, una società debba promuovere la partecipazione agli eventi, la diffusione della passione sportiva, la creazione di un movimento giovanile, dove la partecipazione alle gare e ad un circuito dovrebbe essere solo di “stimolo” (perché comunque un minimo di agonismo è il sale della competizione). Invece subentrano, seppur moderate e circoscritte, logiche di mercato che in un ambiente come quello del podismo amatoriale c’entrano come la Fanta all’Oktoberfest. Del resto, pensandoci, bene, se per fare partecipare le persone alle gare bisogna avere “ricchi premi di categoria” rimpiango il podismo degli anni ’80… ma questo è un altro discorso che mi riprometto di affrontare prossimamente. La mia è una critica aperta, è vero, e se qualcuno si sente offeso significa che probabilmente ho colto nel segno. E ne ho voluto parlare per evitare che rimanga, come spesso ho sentito dire, un argomento “tabù” per timore che chissà chi si risenta. Ma più che una critica è un monito, un avvertimento, affinché il movimento amatoriale non diventi, come purtroppo è successo in altri sport, una specie di “professionismo nascosto”, dominato da una competitività tignosa, dove lo sport amatoriale perde la sua missione educativa e promozionale per fare spazio a logiche dettate da denaro, invidie, gelosie, frustrazioni e cattiverie assolutamente ed indiscutibilmente fuori luogo. Vi lascio con una frase di Emil Zatopek, leggenda cecoslovacca della maratona, che ci aiuti a riflettere sul perché ci mettiamo le scarpette ed iniziamo a correre: “Un atleta non può correre coi soldi in tasca. Deve correre con la speranza nel cuore e i sogni nella testa.”

A presto!

giovedì 18 maggio 2017

Recupero

Ciao ragazzi!

Sono esattamente 10 i giorni che ci separano dalla "spedizione scozzese" verso la capitale Edimburgo, dove andrà in scena un bel weekend di eventi sportivi, tra cui la "nostra" mezza maratona. Sarà una gara turistica che mi voglio godere appieno, in modalità esplorazione, proprio come faccio durante i miei lunghi collinari domenicali, completamente rilassato e in armonia con l'ambiente circostante. Pochi possono dire di aver avuto il privilegio di vedere il cuore di una città sgombra dal traffico, solo chi corre...

Dopo l'ultimo mese di allenamento e gare di avvicinamento, posso dire che l'aver sbilanciato l'attività fisica sul podismo non sia stato di gran beneficio per il mio organismo e, sebbene sia riuscito ad acquisire una conformazione fisica più alleggerita e specifica per la corsa, per contro mi sono accorto di quanto sia pesante il sovraccarico sulle articolazioni e sul sistema muscolo scheletrico.
Faccio quindi più di un passo indietro, riprendendo a pieno regime una "dieta" MultiSport che mi ha sempre caratterizzato, vera e propria pietra miliare di questo blog, che permette di equilibrare meglio i carichi di lavoro, anche a costo di recuperare 2 o 3 kg di muscolatura (funzionale) in più. Lo dico, troppa corsa fa male al fisico, a qualsiasi livello la si pratichi; presto o tardi porta ad infortuni da sovraccarico e usura (anche muscolare) di varia natura. Un consiglio veramente spassionato che mi sento di darvi è quello di non correre assolutamente tutti i giorni, ma di alternare con lavori di tonificazione muscolare, bici, Nordic Walking, corsi in palestra o qualsiasi altro sport vi ispiri.... il vostro corpo vi ringrazierà :)

In questa settimana post Castelletto, sono tornato a pieno regime al Nordic Running/Ski Walking su fondo erboso, che è di estremo beneficio per il mio calcagno destro e relativa borsa sierosa; come avevo già avuto modo di trattarne, in questa specialità la spinta è effettuata in "quadrupedia", dove il 50% del carico nella corsa viene spostato dalle gambe alle braccia con notevole alleggerimento sulle articolazioni del distretto inferiore. Questo tipo di lavoro è stato fatto martedi e oggi; venendo agli altri giorni, ovvero domenica pomeriggio (scarico gara, 30') lunedi e mercoledi, mi sono invece comodamente e in totale sicurezza seduto sul carrello scorrevole del Remoergometro ad aria per allenamenti alla stregua di corse lente/jogging, in cui concentrarsi molto sul lavoro addominale e spinta di gambe. 

La prossima settimana, l'ultima prima della partenza, seguirà la stessa falsariga di questa, solamente con distanze e minutaggi dimezzati.
Prima di salutarvi, voglio riproporre il video dimostrativo sul Nordic Running dal vivo che avevo filmato qualche settimana fa. In risposta al compagno di squadra Claudio Dellacà che amichevolmente, in un commento incuriosito su Facebook mi scrisse che l'Atletica è corsa su strada e corsa su pista: d'accordo al 100%, nondimeno posso avere la ""presunzione"" di affermare che in questa "disciplina alternativa" che non fa parte dell'Atletica bensì delle tecniche di allenamento degli sport nordici, qualsiasi podista amatore avanzato avrebbe difficoltà a superare i 2 km continuativi, sia per difficoltà nella tecnica che per livello di sforzo percepito ;) :) Sono disponibilissimo a farvi provare!! :D

A presto e buoni allenamenti!